L’unica delle 19 Comunità montane piemontesi a non essere ancora stata liquidata è la Terre del Giarolo. Tra Val Curone e Val Borbera i sindaci dei Comuni facenti parte delle Unioni montane non hanno ancora trovato un accordo con la Regione, rappresentata dal commissario liquidatore Raffaella Musso, su chi si deve accollare i debiti e i guai legali rappresentati da vari beni e strutture lasciati in eredità dagli ex amministratori della Comunità montana. Un esempio su tutti è il golf di Momperone, aperto nel 2009, esattamente dieci anni fa, e oggi, seppure attivo grazie alla gestione affidata a Bruno Dellatorre, fardello con tanti debiti che i sindaci dell’Unione Terre Alte non vogliono ereditare. “Su 19 Comunità montane – spiega Raffaella Musso – l’unica a non essere stata ancora liquidata è la Terre del Giarolo. L’altro ente montano alessandrino, la Appennino Aleramico Obertengo, ha chiuso i battenti da mesi dopo l’approvazione del piano di riparto da parte delle Unioni e la successiva delibera della Regione. Per la Terre del Giarolo, invece, i sindaci non hanno mai formalizzato il loro parere sulla mia proposta di piano. Non devono pensare che dei tanti problemi relativi al loro territorio si possano fare carico altri”.

Il bob estivo di Caldirola

Il golf ha visto fallire da tempo la Biffi spa di Bergamo, concessionaria dell’impianto dal 2009 per quarant’anni tramite la Golf Momperone srl, finita all’asta pochi mesi fa. Quest’ultima, come ricorda il commissario Musso, non ha quasi mai pagato i canoni alla Comunità montana, accumulando, fino al 2013, un debito di 720 mila euro. Nel 2015 l’allora commissario Cesare Rossini aveva puntato sulla rateizzazione della somma ma le cose non sono migliorate. “A noi – dice Claudio Penacca, sindaco di Momperone – risultano debiti per 2 milioni di euro che di cui l’Unione Terre Alte non può farsi carico, visto che non ha nessuna entrata. Possiamo valutare solo se si arriverà a una rinegoziazione del mutui accesi dalla Comunità montana con la Cassa depositi e prestiti e il Credito Sportivo ma è un compito che spetta alla Regione”. Poi ci sono i nodi del bob estivo di Caldirola e dei rifugi del Monte Gropà e di Forotondo, costati milioni di euro, inutilizzati e oggetto di contenziosi legali. “A questo punto – conclude Raffaella Musso – sarà la nuova amministrazione regionale a decidere cosa fare con la Terre del Giarolo”.