Sparita nel nulla la petizione annunciata da alcuni commercianti lo scorso autunno dopo che il vicesindaco, Nicoletta Albano, aveva detto in Consiglio comunale che erano proprio gli esercenti a non volere la circonvallazione, i gaviesi provano di nuovo a sensibilizzare l’amministrazione comunale sul tema del traffico in via Mameli. Da alcuni giorni Matteo Gandetto e Lucio Nattino stanno raccogliendo firme in calce a un documento con il quale si chiede di chiudere al traffico la via principale del paese il sabato e la domenica e di eliminare i posti auto davanti alla chiesa parrocchiale di San Giacomo. In poche ore le adesioni sono state oltre cento, a testimonianza di quanto sia sentito l’argomento per i gaviesi. “A causa del notevole traffico presente in via Mameli – recita la petizione – associato ai numero parcheggi presenti, risulta complicato e pericoloso muoversi a piedi, quasi impossibile se si hanno passeggini o carrozzine. Una situazione che, oltre a pregiudicare l’utilizzo quotidiano del centro del paese da parte dei cittadini, ne lede l’immagine l’immagine e la fruibilità turistica.

Traffico in via Mameli

Si richiede quindi la chiusura parziale al traffico nei giorni di massima affluenza, in particolare il sabato e la domenica e nei giorni festivi”. Gli orari proposti nella petizione vanno dalle 10 alle 23 del sabato e dei prefestivi e dalle 10 alle 20 della domenica e dei festivi. Nel documento, infine, come si diceva, la richiesta di togliere i posti auto di fronte alla chiesa di San Giacomo Maggiore, “monumento storico deturpato dalla costante presenza di auto”. Nei mesi scorsi sono stati lanciati due allarmi sulla situazione del traffico a Gavi: prima dal dottor Pietro Albano, fratello del vicesindaco, che si è concentrato in particolare sulla pericolosità di via Bertelli, poi da Mario Traverso, abitante nel rione della Chiappa, in via Mameli, che come altri rischia ogni giorni la vita uscendo di casa a causa della velocità dei mezzi. Dal 2004 a oggi sono già tre le petizioni che i cittadini hanno inviato al Comune, senza che sia mai stata trovata una soluzione. Le prime due erano riferite in particolare ai mezzi pesanti. Nel 2007 era stata emanata un’ordinanza che imponeva fasce orarie ai tir, sospesa da Tar su ricorso della Tre Colli di Carrosio e poi ritirata dal Comune sei anni dopo, il giorno prima dell’udienza nella quale i giudici avrebbero dovuto discutere il ricorso. La motivazione utilizzata dall’allora sindaco Albano era che via Mameli era sicura perchè in futuro sarebbero stati realizzati i marciapiedi, per altro mai visti. Il Tar, per altro, sostenne che le fasce orarie erano legittime.