Lo scavo del tunnel di Castagnola
Lo scavo del tunnel di Castagnola

I responsabili dei controlli sul Terzo valico non decidono e così la tutela della salute della popolazione resta nel limbo. Il Cociv continua a utilizzare il vecchio metodo di campionamento dell’amianto nelle rocce scavate, previsto dalla legge 161 del 2012, secondo le Arpa di Piemonte e Liguria per nulla efficiente, tanto che i tecnici parlano di margini di errore fino al 98%. Così, nelle cave di deposito dello smarino sparse sul territorio provinciale rischiano di finire rocce che contengono quantità di amianto pericolose. Un anno e mezzo fa, nel settembre del 2015, proprio per questo, il ministero dell’Ambiente aveva stabilito nuove regole per dare maggiore certezze sulla presenza di amianto ma il Cociv si era opposto presentando ricorso al Tar del Lazio poiché il campionamento imposto costava troppo per via della maggiore quantità di smarino da smaltire non nelle cave di deposito ma in discariche autorizzate, in quanto rifiuto pericoloso. Oltretutto, allungava i tempi di realizzazione dell’opera. Tutto questo alla faccia della salute della popolazione.

L’ex cava Cementir di Voltaggio, sito di deposito dello smarino dle Terzo valico

La Regione, come si legge sul quotidiano La Stampa, ha risposto al Comune di Alessandria, che chiedeva lumi in tal senso. In sostanza, spiegano da Torino, le nuove regole non sono diventate effettive poiché l’Osservatorio ambientale, l’organo istituito presso il ministero dell’Ambiente, non ha detto la sua, per cui l’iter è rimasto in sospeso per tutto questo tempo. L’Osservatorio, finora, si è rivelato un soggetto quasi del tutto inutile poiché, come dimostra il caso in questione, non ha mai “osservato” quasi nulla di importante nella realizzazione del Terzo valico. Già nell’agosto dello scorso anno il Comune di Arquata Scrivia aveva chiesto lumi all’Arpa sul metodo utilizzato per campionare l’amianto nelle rocce. L’agenzia aveva risposto che il riferimento era la legge 161 del 2012, quella considerata foriera di errori fino al 98%. Come già noto, oltretutto, il Tar del Lazio continua a non discutere il ricorso presentato dal Cociv, al quale si sono opposti il ministero dell’Ambiente e la Regione Piemonte e, in appoggio, i comuni di Arquata, Alessandria, Pozzolo e Tortona.

Iolanda Romano
Iolanda Romano

Intanto, Legambiente Val Lemme e Ovadese, Pro natura Alessandria e il comitato di cittadini Alessandria no amianto dal Terzo Valico, attacca l’iniziativa organizzata dal commissario di governo Iolanda Romano giovedì alle 18,30 nella scuola, Nervi-Fermi di Alessandria dedicata appunto all’amianto e alla sua gestione, presenti tecnici dell’Arpa, della Regione e dell’Asl.

“L’incontro – sostengono le associazioni e il comitato – innanzitutto è definito pubblico, ma per partecipare occorrerà prima registrarsi inviando un’apposita mail alla direzione generale del Ministero delle infrastrutture. E’ vergognoso che si faccia propaganda in una scuola, anche se fuori orario lezioni, in quanto viene meno il rispetto per l’indipendenza del luogo. Non è la prima volta che si cerca di fare promozione per quest’opera nelle scuole: ricordiamo lo spudorato “Progetto Educational per la Scuola Primaria – Destination Europe” (poi abbandonato dal Cociv, ndr) e la recente installazione del monitor “informativo” all’entrata delle scuole elementari di Gavi (dietro un dei piloni del porticato ndr), il tutto pagato come al solito da noi cittadini”.

Legambiente, Pro natura e il comitato alessandrino ricordano che la scuola scelta per l’incontro alessandrino “si trova in un quartiere in cui la copertura di tetti in amianto è ben diffusa: sul sito di Arpa Piemonte si evidenzia la presenza di amianto nella zona dello Spalto Borgoglio, compreso il vicino Liceo Scientifico Galileo Galilei. Siamo di fronte a una vera e propria propaganda su un’opera inutile che estrae rocce asbestiformi da una montagna e che quindi contribuisce ad aumentare il problema della gestione dell’amianto. I soldi del Terzo valico siano destinati alla bonifica dall’amianto e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, in primo luogo le scuole”.