Ripartiranno a breve, secondo il commissario Iolanda Romano, i lavori lungo la strada provinciale 161 della Crenna, tra Gavi e Serravalle Scrivia, legati al Terzo valico. In particolare, dallo scorso novembre, sono fermi i cantieri del nuovo ponte sul rio Neirone e di allargamento della galleria della Crenna.

Lo stop era stato causato dall’ondata di arresti per corruzione altri reati che aveva visto in manette la dirigenza del Cociv e delle aziende sub appaltatrici. Tra queste, la Grandi Opere Italiane di Conegliano Veneto. Era finito ai domiciliari il titolare, Claudio Baschieri, mentre il procuratore, Giuseppe De Sensi, risultava indagato. I reati contestati a entrambi, a vario titolo, erano corruzione, concussione e turbativa d’asta. In sostanza, secondo l’accusa, avevano ottenuto il sub appalto dei lavori lungo la provinciale corrompendo l’allora direttore dei lavori del Cociv, Giampiero De Michelis, stipulando contratti con società riconducibili a quest’ultimo per la fornitura di calcestruzzo e catrame, oltre a consulenze e analisi per importi che vanno da 30 mila a 900 mila euro.

Il cantiere del ponte sul Neirone a Gavi
Il cantiere del ponte sul Neirone a Gavi

Le società riferibili a De Michelis e al suo sodale Domenico Gallo, anch’egli finito agli arresti e sospettato di legami con la ‘ndrangheta, sono la Breakout di Silvano d’Orba, la Oikodomos e la Tecnolab per le consulenze. Jennifer De Michelis, figlia di Giampiero, era allo stesso tempo responsabile della qualità e della sicurezza dei cantieri della Grandi opere italiane e consulente della Oikodomos nonchè fidanzata di Enrico Conventi, ispettore di cantiere del Terzo valico. De Michelis padre, in cambio di tali contratti per le “sue” società, avrebbe chiuso gli occhi su alcune irregolarità commesse dalla Grandi opere italiane sui materiali utilizzati, dai prefabbricati in ferro al calcestruzzo, insieme al Conventi, beccato al telefono con la ragazza mentre questa cerca di convincerlo a “falsificare gli atti del controllo per garantire mediante soluzione condivisa la tenuta del patto criminale”. Accuse che dovranno essere valutate in un eventuale processo che hanno fatto sorgere dubbi sulla qualità dei materiali utilizzati lungo la strada.

Il Cociv, che a dicembre aveva rescisso il contratto con la Grandi Opere Italiane, dopo la sua riorganizzazione interna e il commissariamento dei vertici ora ha nuovamente appaltato i lavori in questione, affidati a due imprese che opereranno in un’associazione temporanea: sono la Techno Scavi, di Chieti, e Mga di Massa Carrara. La prima, in base a quanto pubblicato sul sito dell’azienda, lavora da anni nel settore delle grandi opere e molti interventi sono stati eseguiti in Italia per conto della Grandi Lavori Fincosit di Roma, azienda anch’essa cacciata dal Cociv dopo essere finita anch’essa nell’indagine di ottobre. L’impresa romana aveva vinto l’appalto per lo scavo del tunnel di Valico a Voltaggio, poi annullato. La Mga (Manutenzioni Generali Autostrade) è specializzata nel ripristino di gallerie e viadotti. Molte le commesse ottenute da Autostrade per l’Italia.

Il commissario Romano annuncia che i lavori lungo la strada 161 riprenderanno tra la prossima settimana e maggio: “La durata stimata per il completamento del ponte sul torrente Neirone è di circa 4 mesi, mentre l’adeguamento della galleria della Crenna richiederà dai 10 agli 11 mesi di lavoro e potrà partire non appena sarà approvata la variante per il bypass provvisorio, cioè salita Crenna”. Il rifacimento della galleria, previsto apposta per il transito dei camion del Terzo valico, avrebbe dovuto partire prima dell’avvio dei lavori della linea.