La Regione evita lo scontro con il Cociv e annuncia solo una nuova diffida riferita alla progettazione del trasporto dello smarino del Terzo valico su ferro anziché su camion. La scorsa settimana il Tar aveva definitivamente respinto il ricorso del consorzio contro la delibera regionale che nel 2017 aveva approvato l’aggiornamento del piano cave e del piano del traffico. Il Cociv aveva impugnato solo la prescrizione che imponeva l’attuazione del trasporto delle rocce scavate a Radimero e Moriassi (Arquata Scrivia) a Novi San Bovo in parte sulla ferrovia, utilizzando, fra le ipotesi, lo scalo ferroviario della ex Cementir. Questo per ridurre il numero di camion sulle strade e i relativi disagi. Il Tar si era già pronunciato nel 2018 respingendo la richiesta di sospendere la prescrizione ma la Regione si era limitata, all’epoca, a presentare una diffida al Cociv, che non ha fatto nulla.

Camion del Terzo valico dentro Arquata

Dopo la sentenza definitiva della scorsa settimana, Sean Sacco, capogruppo 5 stelle in Consiglio regionale, aveva presentato un’interrogazione alla Regione, per conoscere cosa intendesse fare la giunta a fronte della sentenza. Oggi, 22 dicembre, durante il question time del Consiglio regionale, l’assessore Andrea Tronzano ha risposto in sintesi che la Regione invierà una nuova diffida al Cociv per richiedere la presentazione del progetto su ferro dello smarino, sottolineando comunque la legge regionale “non prevede sanzioni in caso di mancato rispetto delle prescrizioni, addirittura neppure la diffida, senz’altro nessuna revoca né sospensione delle delibere”. Sacco aveva chiesto alla Regione di sospendere “il giudizio positivo e le autorizzazioni rilasciate in forza del Piano cave e del Piano del traffico, fintanto che Cociv non si sarà adeguato alla prescrizione di trasporto dello smarino in modalità combinata ferro-gomma”. C’è da chiedersi cosa  farà la Regione nel caso il Cociv non si adegui alla diffida….