L’analisi costi benefici del Terzo valico è stata conclusa e sarà pubblicata insieme all’analisi tecnico-giuridica, non appena quest’ultima sarà valutata. Non c’è nessun documento “tenuto nel cassetto” da parte del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5s), come è stato scritto da alcuni giornali nazionali, per “bloccare l’opera”, e ripresa anche da alcuni amministratori locali, come il sindaco di Carrosio, Valerio Cassano, nel Consiglio comunale di ieri pomeriggio. Toninelli ieri ha risposto alla Camera a un’interrogazione presentata dalla deputata genovese Raffaella Paita (Pd), grande sostenitrice del Terzo valico, spiegando che gli studi in corso per tutte le cosiddette Grandi opere servono a “verificare l’uso corretto dei fondi pubblici con criteri scientifici e oggettivi, giudicando la convenienza degli interventi”, verifica mai eseguita finora sul Terzo valico né sul Tav Torino-Lione, e non a bloccare le opere. Il ministro ha annunciato che l’analisi costi benefici, redatta dai tecnici ministeriali e dal professor Marco Ponti, è completata ma non ne ha reso noti i contenuti poiché si attende per l’appunto lo studio tecnico-giuridica, al vaglio dell’Avvocatura dello Stato.

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli

Toninelli ha ricordato alla deputata Paita che l’opera risale “alla convenzione stipulata dallo Stato con il Cociv nel 1992 e ci sono venticinque anni di vicissitudini che hanno bloccato l’opera, compresa l’indagine del 2016 che ha portato a 36 indagati” e alcuni patteggiamenti per corruzione e altri gravi reati. Per la cronaca, va ricordato che due governi di centrosinistra, nel 1998 e nel 2007, pur essendo favorevoli all’opera, avevano in sostanza tolto la concessione al Cociv ritenendo fosse necessaria una gara europea per assegnare i lavori. Il consorzio è stato sempre rimesso in carreggiata dai governi Berlusconi. Un’altra tesi ritiene che a rallentare l’avvio dei lavori sarebbero stati “i tanti ricorsi”, come ha sostenuto sempre ieri in Consiglio comunale il primo cittadino di Carrosio ma, in realtà, nessuna delle impugnazioni presentate da cittadini e comitati ha mai portato al blocco dei cantieri, partiti in sostanza solo nel 2012 poiché solo allora, grazie ai governi Berlusconi e Monti, sono stati stanziati i fondi per i primi lotti. Toninelli, nella sua risposta, ha evidenziato come l’analisi costi benefici non ha potuto non tenere in conto che i lavori sono già in fase avanzata e che ci sono vincoli normativi e molti operai al lavoro nei cantieri.

Marco Rettighieri, commissario del Cociv
Marco Rettighieri, ex commissario del Cociv

Aspetti che, secondo quanto già preannunciato dal suo sottosegretario Edoardo Rixi (Lega), anch’esso come il Pd sostenitore del Terzo valico, avrebbe influenzato l’esito dello studio, nel senso che a questo punto i cantieri non si potranno più fermare. Come aveva ammesso lo scorso anno il commissario di governo della Grande Opera, Iolanda Romano, dimissionaria, se l’analisi costi benefici fosse stata fatta a suo tempo in maniera seria (e non da parte di Cociv con numeri “astratti”) i cantieri probabilmente non sarebbero mai partiti. Toninelli ha concluso la sua risposta ricordano che Marco Rettighieri, ormai ex commissario straordinario del Cociv dopo gli arresti dei vertici del 2016, sarà nominato presidente su proposta del consorzio stesso, nomina condivisa dallo stesso ministro. Rispetto alla Romano, per il suo sostituto il ministro sta valutando una terna di nomi per il successore.