Palazzo Lascaris, sede della Regione

I test sierologici relativi al coronavirus si possono fare anche ai singoli cittadini privati. Parola della Regione, l’ultima, si spera, dopo ben due note, di cui una dell’Asl Al, che di fatto diffidavano i sindaci dal mettere in atto campagna di sensibilizzazione allo svolgimento dei test nei confronti della popolazione. Il primo ad attivarsi era stato il Comune di Carrosio, stipulando un accordo con il laboratorio Casa della Salute di Busalla (Genova) per i test che servono a dimostrare se la persona abbia o meno sviluppato gli anticorpi da coronavirus e quindi sia da sottoporre o meno a tampone. L’accordo prevede un prezzo agevolato (20 euro anziché 60) e lo svolgimento del test a domicilio. Dopo il piccolo paese della Val Lemme, anche altri Comuni si erano mossi nella stesa direzione: Serravalle Scrivia, Voltaggio, Mornese, solo per citarne alcuni. Questo nonostante la nota della Regione indirizzata a una serie di laboratori privati, con la quale invitava a non effettuare test su singoli cittadini ma, “pur sussistendo ancora incertezza circa la reale affidabilità dei risultati dei test sierologici”, solo ai dipendenti delle aziende, per altro i primi ai quali il Comune di Carrosio vuole fare il test. Poi l’Asl, il 13 aprile, aveva scritto ai 190 sindaci della provincia per evidenziare che “i test sierologici in linea teorica rilevano una risposta immunitaria a un agente infettivo ma non sempre questo riscontro indica l’immunizzazione verso la malattia”.

L’assessore regionale Icardi

Inoltre, si attendono dall’Istituto superiore di sanità “studi che consentiranno di avere test sierologici la cui validità sarà dimostrata e certificata. Si chiede pertanto di non promuovere campagne di test sierologici non validati sulla popolazione per non creare false aspettative”. L’altro giorno, la Regione ha cambiato idea: la Direzione dell’Assessorato regionale alla Sanità ha diffuso una nota in cui precisa che “è consentito l’utilizzo del test sierologico per le immunoglobuline specifiche per il SARS-CoV-2 anche ai privati cittadini, presso i laboratori di analisi cliniche privati, per i soli esami che il Ministero considera attendibili nel loro esito epidemiologico”, aggiungendo che “le Commissioni di Vigilanza delle ASL sono a disposizione per fornire ai laboratori privati le indicazioni circa l’attendibilità e la specificità dei test sierologici”. Nella stessa nota viene citato l’ultimo pronunciamento del Ministero della Salute che non considera i test sierologici come test in grado di produrre una diagnosi: “I test sierologici – scrive il Ministero -, secondo le indicazioni dell’OMS, non possono sostituire il test diagnostico molecolare su tampone, tuttavia possono fornire dati epidemiologici riguardo la circolazione virale nella popolazione anche lavorativa. Circa l’utilizzo dei test sierologici nell’ambito della sorveglianza sanitaria per l’espressione del giudizio di idoneità, allo stato attuale, quelli disponibili non sono caratterizzati da una sufficiente validità per tale finalità. In ragione di ciò, allo stato, non emergono indicazioni al loro utilizzo per finalità sia diagnostiche che prognostiche nei contesti occupazionali, né tantomeno per determinare l’idoneità del singolo lavoratore”.

Il consigliere regionale 5 stelle Francesca Frediani
Il consigliere regionale 5 stelle Francesca Frediani

Il tema è stato discusso in Consiglio regionale in seguito a un’interrogazione dei 5 stelle. “Finalmente – dice il consigliere Francesca Frediani – l’assessorato alla Sanità ha fatto chiarezza su questo aspetto. Finalmente l’assessore Icardi torna sui propri passi così il Piemonte, al pari di altre Regioni che si erano mosse già nei giorni scorsi, permetterà ai cittadini di effettuare i test pagando di tasca propria. Però manca ancora un intervento della Regione per evitare speculazioni e fissare regole certe per aziende e cittadini. Abbiamo infatti chiesto un Piano regionale, che includesse anche cittadini e operatori delle strutture socio assistenziali, per governare questo importante fronte nella lotta al Covid e un’attività proattiva della Regione per calmierare i prezzi e avere test qualitativamente adeguati. Sarebbe inaccettabile se qualcuno lucrasse, oltre misura, in questo momento così delicato. Da Icardi non è arrivata nessuna risposta in questo senso, ad eccezione del “liberi tutti” ai test sierologici anche nei laboratori privati. Come si devono comportare le aziende che hanno ripreso la propria attività? Quali accorgimenti sono garantiti per i lavoratori? Serve una chiara organizzazione – conclude Frediani – che, ad oggi, non c’è. La Fase2 prosegue sulla stessa linea della Fase1: confusione e inadeguatezza”.