Può essere un argomento fuori stagione ma la notizia è lo stesso importante: anche nel 2020, per il terzo anno consecutivo, non ci sono state segnalazioni di morie di api in concomitanza con i trattamenti insetticidi nei vigneti. Lo fa sapere il Consorzio tutela del Gavi. Per anni, gli apicoltori della Val Lemme e non solo avevano segnalato la moria di migliaia di insetti a causa dell’uso di pesticidi in agricoltura, diffusi in particolare per contrastare il flagello della flavescenza dorata. Il Consorzio, con la collaborazione con Aspromiele, l’associazione dei produttori di miele, aveva messo in campo un progetto di bio-monitoraggio ambientale: due arnie sono state posizionate nei dintorni di Gavi per comprendere gli effetti dei pesticidi sugli insetti insieme alle buon pratiche promosse dal Consorzio, cioè, tra l’altro, il divieto dei trattamenti durante la fioritura della vite e in presenza di melata.

I vigneti del Gavi

Le arnie nel 2020 sono state posizionate negli stessi punti del 2019, e periodicamente sono stati prelevati campioni di polline e miele (da maggio a settembre compresi). “Tali campioni – fanno sapere dal Consorzio – sono stati sottoposti ad analisi multiresiduali complete presso il Cadir Lab di Quargnento per verificare ed eventualmente misurare la presenza di residui di fitofarmaci e diserbanti”. Il dato importante è che, come si diceva all’inizio, anche nel 2020 non ci sono state segnalazioni di api morte.