Tre targhe in ricordo di Andrea Chaves l’alpinista che amava Dante Alighieri

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La cerimonia di scoprimento delle tre targhe dedicate ad Andrea Chaves

Commozione tra i numerosi presenti domenica mattina a Pertuso di Cantalupo Ligure, in occasione dello scoprimento delle 3 targhe intitolate alla memoria di Andrea Chaves, il giovane alpinista novese che amava la Divina Commedia, rimasto vittima della montagna a soli 21 anni. Papà Yonny, mamma Patrizia e gli amici, hanno celebrato Andrea ai piedi della Croce degli alpini, uno dei luoghi più amati da Andrea che sulla montagna di Pertuso compì le prime scalate, dove nacque la sua passione per l’alpinismo,

”La prima croce è della famiglia – ha spiegato papà Yonny – . L’abbiamo voluta io e mia moglie Patrizia. Abbiamo fatto apporre una frase di Andrea, trovata mentre guardavamo tra le sue cose. L’aveva pensata addirittura per la sua epigrafe. Così, avendo già apposto sulla sua tomba al cimitero di Costa Merlassino un’altra sua frase, l’abbiamo incisa sulla targa che scopriremo insieme ad altre 2, domenica alle 11. Recita: “Un uomo che si visse fino in fondo”-. Le altre targhe sono state volute dall’associazione sportiva “Tempio del Karate” di Gimmo Borsoi, maestro di Andrea, e dai miei colleghi della Pernigotti, l’azienda per la quale lavoro”-.

A distanza di oltre due mesi dalla disgrazia, Andrea è stato ricordato in molte circostanze, anche a Ravenna, uno dei tanti luoghi che lo ha conosciuto e apprezzato per le letture della Divina Commedia, che Andrea conosceva a memoria e diffondeva.

“In occasione della messa trigesima celebrata a Ravenna – ha aggiunto la madre, Patrizia Marchesotti – un suo compagno ha letto passaggi molto toccanti che riguardavano la vita di Andrea a Bologna, dove frequentava l’Università. Per esempio, vista la riservatezza di Andrea, non sapevamo che facesse parte di un’associazione di giovani che di notte assiste i senzatetto alla stazione di Bologna”-. “In un paio di casi – aggiunge papà Yonny – Andrea si era privato del giaccone per donarlo a un clochard che stava assiderando. In un altro caso, sapendo che il desiderio di uno di questi sventurati era di possedere un orologio, andò a comprarglielo. Questi, altri episodi di vita e soprattutto i suoi scritti, saranno raccolti in un libro che uscirà all’inizio del 2018. Ma non vorrei definirlo tale. Lo chiamiamo “Il messaggio”, dopo aver saputo che tante persone, leggendo alcuni stralci di scritti di Andrea, hanno cambiato il loro modo di intendere la vita diventando più positivi”-.