Diciassette treni cancellati da Trenitalia su ventisette in tutto Piemonte riguardano la Provincia di Alessandria. I tagli alle corse sono iniziati il 5 luglio e andranno avanti per la prima volta fino al 12 settembre. I comitati dei pendolari e le associazioni ambientaliste non ci stanno: oltre quaranta chiedono alla Regione di fare marcia indietro. Per il territorio alessandrino sono presenti l’Associazione Pendolari Novesi, il Coordinamento Pendolari Casale Monferrato, l’Associazione per il potenziamento della stazione di Tortona, i Pendolari dell’Ovadese Linea Alessandria Ovada e i circolo Legambiente Ovadese Valli Orba e Stura e Val Lemme. “Una riduzione del servizio nel periodo estivo – dicono – si è da sempre registrata ma interessava il mese di agosto mentre quest’anno riguarderà il periodo da luglio a settembre. Siamo preoccupati per la ripresa, nei prossimi mesi, delle attività scolastiche e lavorative con pericolo di sovraffollamento“. Il timore è legato ovviamente al Covid. Sono stati cancellati i treni Alessandria-Voghera delle 5,44, il Savona Alessandria delle 6,11, l’Asti-Acqui delle 6,12, il Casale Chivasso delle 6,36, il Chivasso Alessandria delle 6,38.

Palazzo Lascaris
Palazzo Lascaris Sede della Regione Piemonte

Inoltre, il Voghera-Alessandria delle 6,40, l’Alessandria-Voghera delle 6,44, l’Asti-Alessandria delle 7,16, il Voghera-Alessandria delle 7,30. Ancora: il Savona-Acqui delle 8, l’Alessandria-Chivasso delle 9,35, il Chivasso-Alessandria delle 12,13, l’Alessandria Chivasso delle 12,35 e l’Acqui-Savona delle 13,24. Infine, l’Acqui-Asti delle 13,44, l’Alessandria-Savona delle 19,40 e il Chivasso-Casale delle 20,45. La causa, secondo comitati e associazioni, “è la mancata risoluzione di un contenzioso tra la Regione e Trenitalia per via di un mancato pagamento, previsto dal contratto in vigore fino al 2019, a favore di quest’ultima. Circostanza che ha compromesso la sottoscrizione del nuovo contratto di Servizio Ferroviario Regionale causando il quasi isolamento di alcuni territori, scollegati dal resto della Regione e dal capoluogo”. I pendolari chiedono alla Regione che venga risolto il contenzioso e che i cittadini siano coinvolti nel nuovo contratto di servizio: “Chiediamo una svolta nelle politiche della Regione: se così non fosse rischieremmo nuove morti premature dovute all’insalubrità dell’aria e ai sinistri stradali oltre a nuove sanzioni da parte dell’Europa per lo sforamento dei limiti d’inquinamento”.