C’è anche la firma della senatrice alessandrina Susy Matrisciano tra le 14 in calce all’interrogazione presentata dai parlamentari M5s al governo sul grado di sicurezza nei cantieri del Terzo valico. I senatori analizzano la situazione partendo dall’ultimo episodio reso pubblico, avvenuto il 30 gennaio scorso, nel cantiere di Radimero, nel Comune di Arquata Scrivia dove si è registrato, scrivono, “l’ennesimo incidente sul lavoro. L’operaio della Seli Overseas coinvolto nell’incidente rischia di perdere una mano. A seguito dell’incidente i sindacati edili provinciali hanno richiesto un incontro urgente con il consorzio COCIV e hanno indetto 4 ore di sciopero a inizio turno per tutti i turni nella giornata del 1° febbraio”. Non solo: nell’interrogazione si ricorda anche il precedente episodio: “A fine ottobre 2020 un altro operaio al lavoro nel cantiere del terzo valico è rimasto gravemente ferito a causa di un cedimento strutturale di parte di una galleria nel tratto compreso tra Borgo Fornari, nel comune di Ronco Scrivia, e Fraconalto. In questo caso diversi quintali di cemento e detriti sono crollati seppellendo in parte l’operaio. Solo grazie all’immediato intervento dei medici del 118, carabinieri e vigili del fuoco, sul posto con 15 squadre tra i distaccamenti di Genova e Alessandria, nonostante il pericolo di nuovi crolli, si è riusciti ad estrarre l’uomo, ferito gravemente a gambe e bacino”.

Il cantiere di Radimero ad Arquata Scrivia: diversi gli infortuni sul lavoro al suo interno.

“Questi due episodi – sostengono i parlamentari – non sono gli unici incidenti avvenuti nei cantieri del Terzo valico: nel gennaio 2020 un operaio rimase schiacciato da un camion durante una manovra in area cantiere; nell’aprile 2019 un operaio morì cadendo da oltre 20 metri durante le operazioni di stoccaggio dello smarino di scavo in una cava a Genova; nel dicembre 2018 morì un operaio a Voltaggio, dopo una caduta di oltre 6 metri in un pozzo; a maggio 2018 due lavoratori rimasero schiacciati da un grosso blocco di cemento; a gennaio 2018 un operaio subì gravi ferite a testa e torace a causa di un tubo di una spruzzacemento staccatasi da un macchinario; a gennaio 2015 un operaio rischiò l’amputazione di una mano rimasta schiacciata da un macchinario; a febbraio 2015 un lavoratore subì traumi alle gambe dopo essere stato travolto da un carico di terra”. “Il triste calcolo delle vittime all’interno dei cantieri del Terzo valico vede morti e infortuni gravissimi, oltre a infortuni di più lieve entità”, commentano i 5 stelle, che chiedono al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, “quale sia il reale livello di sicurezza nei cantieri del Terzo valico; quali iniziative intendano assumere i Ministri affinché sia garantito il rispetto dei livelli di sicurezza minimi all’interno dei cantieri e se all’interno dei cantieri siano presenti indicatori di monitoraggio della sicurezza”. Fra questi, il “near miss”, utile per capire quali misure vanno adottate o la misurazione degli incidenti effettivamente avvenuti in un determinato arco temporale.