Un altro importante dono del Rotary per il San Giacomo

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L'ospedale di Novi

Il Rotary Club di Novi Ligure  continua il suo impegno a favore del settore sanitario del territorio. Dopo gli ecografi palmari per la medicina territoriale, il sanificatore per il laboratorio analisi dell’Ospedale e i DPI forniti ad altre realtà locali, questa volta a beneficiarne è il reparto di Urologia del dottor Montefiore.

Il Club presieduto dall’architetto Monica Sciutto, in collaborazione con il Distretto Rotary 2032 e con la partecipazione della Commissione Distrettuale Salute, ha reso possibile attivare il nuovo “sistema di monitoraggio centrale per pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia urologica maggiore” nel dipartimento di Urologia dell’Ospedale San Giacomo di Novi.

Il progetto, avviato nello scorso anno rotariano è stato poi sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, ora  è stato installato e collaudato con esito positivo. Questo sistema rappresenta un’ottimizzazione nella sorveglianza dei parametri vitali di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici particolarmente impegnativi, oltre a migliorare il flusso di lavoro del personale medico ed infermieristico migliorando la sicurezza dei pazienti. Il sistema consiste in due monitor che vengono installati vicino ai letti dei pazienti e collegati con una centralina di monitoraggio situata presso la postazione infermieristica.

La Direzione dell’Ospedale San Giacomo e la Direzione Generale di ASL AL ringraziano il presidente Monica Sciutto per l’attenzione all’ambito sanitario territoriale e tutti i soci del Rotary Club di Novi Ligure per le attività incisive e programmate che in questi mesi sono state attivate a sostegno degli assistiti dell’ASL e di tutti gli operatori e volontari.  In particolare è importante sottolineare come quest’ultimo donazione risulti ancora più significativa anche in considerazione del fatto che il reparto di Urologia dell’Ospedale di Novi Ligure rappresenta il punto di riferimento provinciale dell’ASL AL (Novi Ligure, Tortona, Casale Monferrato, Ovada e Acqui Terme) in riferimento a patologie oncologiche – urologiche, per un bacino d’utenza pari a circa 200.000 abitanti.