Un “Aquafan” nella zona tra l’Outlet e il Retail park

Si lavora per la costruzione di un parco acquatico tra Serravalle e Novi

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Si sta lavorando per la realizzazione di un parco acquatico sul modello “Aquafan” di Riccione, nella zona dei centri commerciali, tra Novi e Serravalle.

Sarebbe l’anello mancante di una zona diventata ormai un punto di attrazione turistica di livello europeo.

Da tempo un gruppo straniero sta lavorando sottotraccia, tramite un agente immobiliare di Capriata d’Orba, per la realizzazione di un impianto che darebbe certamente molta più visibilità al territorio, rilanciando nello stesso tempo l’economia, anche con nuovi posti di lavoro.

La conferma dell’interesse e del progetto è arrivata da uno dei 3 proprietari dei terreni (personaggio molto noto nella zona per i suoi interessi imprenditoriali) sul quale dovrebbe sorgere l’impianto, che riguarda una superficie totale di circa 60 ettari. Lo stesso, che chiede per il momento di mantenere l’anonimato, ha dichiarato: “Siamo stati tutti contattati dall’agente immobiliare – racconta – e a nostra volta abbiamo fornito la disponibilità a cedere i terreni che attualmente sono comunque censiti come “agricoli”. Questo parco acquatico dovrebbe sorgere nel territorio del Comune di Serravalle, con un piccolo interessamento della zona di Novi, praticamente dietro l’Outlet, estendendosi fino a toccare la nuova arteria stradale 35 Ter. L’area sarà in ogni caso ben urbanizzata, perché è prevista da parte della Provincia la realizzazione di una bretella di raccordo tra la rotatoria della 35 Ter e l’Outlet. Per il momento attendiamo gli sviluppi che dovrebbero essere imminenti”-.

La notizia riguarda dunque l’ampliamento dell’offerta turistica della quale beneficerebbe l’intero Basso Piemonte, soprattutto per la presenza del Serravalle Designer Outlet e del Retail park che già richiamano centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Un business non solo per i proprietari terrieri, vista la destinazione d’uso, ma per l’economia della zona.

“Sono al corrente di questa proposta e dell’interessamento di un gruppo estero, perché mi è stata girata la documentazione relativa ai contatti avuti con i proprietari degli appezzamenti  – conferma Angelo Ravera, storico commerciante di Novi, politico e consigliere comunale, già presidente di una municipalizzata -. Il rischio per Novi è che possa perdere un nuovo importante volano economico, in quanto mi risulta che sia coinvolto ancora una volta, come avvenne per l’Outlet, il territorio di Serravalle. Tuttavia, Novi, potrebbe rilanciarsi a cominciare dall’area dell’ex ippodromo o altre zone intorno alla città. Soltanto richiamando l‘interesse degli imprenditori, sia italiani che stranieri, si potrà alimentare la speranza di salvare anche il piccolo commercio locale. In questo dovrà rendersi protagonista l’Amministrazione comunale ”-.