Il progetto per collegare il Forte a Gavi esiste già ed è già stato presentato alla direzione della fortezza”. Armando Di Raimondo dell’associazione Amici Di Gavi e del Forte e appassionato di ricerca storica stavolta non è andato in qualche polveroso archivio alla ricerca di documenti antichi. Solo qualche mese fa, a proposito del collegamento tra il centro abitato di Gavi e il Forte, la Direzione regionale dei musei ha annunciato che non intende spendere parte dei circa 4 milioni stanziati dallo Stato per il monumento gaviese per la cremagliera ma piuttosto per eliminare le barriere architettoniche dentro il Forte e renderlo maggiormente accessibile, aprendo così nuove aree alle visite. “Sono sostanzialmente due – dice Di Raimondo – le ragioni che, secondo Enrica Pagella, alla guidare della Direzione regionale dei musei, non consentono d’inserire nel budget degli investimenti anche una via di comunicazione meccanizzata fra l’abitato di Gavi e il suo Forte. La prima sembrerebbe essere l’assenza di un progetto organico che chiarisca dove possa essere realizzata questa cremagliera tra il borgo e il Forte. Se fosse veramente questa una delle ragioni che non consentono di dare corso alla “cremagliera”, possiamo dire che si tratta di un falso problema.

il progetto di ascensore basculante tra la piazza dell’enoteca e il Forte

Infatti, qualche anno fa, l’architetto Paolo Bandini dello studio “01architteti” di Genova, propose all’allora direttrice del Forte di Gavi, Monica Fantone, un’ipotesi per un ascensore inclinato basculante lungo il crinale (quindi fuori dalle aree franabili) che dalla piazzetta in “località Baracchino” (di fronte all’enoteca, ndr) raggiungesse lo spiazzo antistante i baluardi di San Giovanni Battista e Santa Maria. Da qui, entrando a piedi nel Forte, era stato previsto anche un ascensore interno per collegare il piano della Cittadella con quello dell’Alto Forte. Un impianto simile a quelli già realizzati in tutto il mondo dalla società Maspero Elevatori di Appiano Gentile (Como)”. L’altro problema sollevato dalla dottoressa Pagella, prosegue Di Raimondo, sarebbe a motivi d’ordine pratico: “Chi si occuperà della conduzione dell’impianto una volta realizzato e della relativa manutenzione? Legittima domanda da parte di un ente che di certo non è vocato alla gestione degli impianti. Tuttavia, anche questo problema potrebbe trovare facile soluzione grazie alla collaborazione che la nuova Amministrazione Comunale potrebbe dare alla stessa Direzione dei Musei del Piemonte.

Un’altra immagine del progetto

Infatti, chi meglio del Comune di Gavi, obbligatoriamente interessato alla realizzazione di questo progetto, potrebbe collaborare, assumendosi l’onere di sovraintendere alle pratiche di esproprio (laddove necessarie) ma soprattutto per gestire in prima persona l’ascensore inclinato e la relativa manutenzione? Non solo il Comune – sostiene Di Raimondo -, ma anche i privati e le associazioni del territorio (come hanno sempre fatto) potrebbero contribuire, formando un “gruppo di lavoro” per risolvere e pianificare la realizzazione di questo utile progetto in accordo la Direzione dei Musei di Torino. “Linee Guida” che il Comune di Gavi potrebbe affidare a un suo specifico assessorato con delega per i rapporti con il Forte. Forte che non può più essere vissuto come se fosse un’enclave della Direzione dei Musei del Piemonte, ma invece come un’entità che storicamente appartiene a questo territorio, nella sua più larga accezione”. Una questione che i prossimi amministratori di Gavi, scelti tra oggi, 20 settembre, e domani, per forza di cose dovranno affrontare.