Rino Tacchella e Isa Caffarelli

La Confraternita della Basilica della Maddalena ha tributato uno spazio museale ad Aldo Coscia, pittore novese, artista a tutto campo, scomparso nel 2009.

Ciò è stato possibile grazie a un cospicuo lascito da parte dell’artista, alla Confraternita. Un omaggio mecessario, soprattutto per rivalutare la figura di Coscia, artista non conosciuto come invece dovrebbe essere. In questo senso sono pochi gli artisti italiani a poter vantare, purtroppo in questo caso in una situazione postuma, un’intera ala composta da due stanze  che raccolgono un’esaustiva retrospettiva della sua vicenda artistica. Lo “Spazio Aldo Coscia – L’ultimo gelso” è stato aperto per la prima volta alla stampa e venerdì 9 giugno alle 18, si terrà l’inaugurazione ufficiale.

“Aldo Coscia era nostro confratello – ha ricordato il priore della Maddalena, Mario Ristagno -. La sua scomparsa, a 76 anni, risale al novembre del 2009. Non avendo eredi diretti, ha ritenuto opportuno affidare il lascito testamentario alla Confraternita, per cui la creazione di questo spazio a lui dedicata, è un “grazie” che sentiamo il dovere di rivolgergli. Ma questa galleria vuole essere anche un investimento, poiché riteniamo che potrà essere soprattutto motivo di richiamo per i visitatori, affinché la Maddalena possa diventare una tappa obbligata per il turismo religioso, attraverso la creazione di una rete che potrebbe coinvolgere  altri centri limitrofi”-.

Aldo Coscia era fondamentalmente un impiegato dell’Ilva e pertanto, la sua attività pittorica che svolgeva in una solitaria autoanalisi, era aliena da qualsiasi logica di mercato, pur avendo allestito numerose esposizioni in diverse regioni. Al momento sono state catalogate circa 350 opere di diversi gradi di qualità. Per il momento, nello spazio museale, ne compaiono una trentina.

“Lo spazio – ha spiegato Maria Luisa Caffarelli – si presenta come un piccolo museo delle opere di Coscia, ma ha le carte in regola per diventare anche contenitore di possibili manifestazioni culturali. Nella prospettiva di redigere un catalogo generale, la Confraternita ha dato incarico alla casa editrice Sagep di Genova di dare alle stampe un piccolo volume monografico intitolato “L’ultimo gelso” (curato da Rino Tacchella e dalla stessa Caffarelli) che raccoglie le opere esposte alla Maddalena”.

L’originalità di Aldo Coscia, sta nel saper trasportare la propria sensibilità figurativa, su supporti di recupero: porte, cassetti, tavole, ante ecc… esaltando così un’idea minimalista ma assolutamente profonda della sua pittura.

Dopo l’inaugurazione di venerdì, la mostra resterà aperta al pubblico tutti i sabati dalle 17 alle 19.