Solo 29 posti a settembre nell’asilo Principe Oddone di Gavi. È l’effetto della statizzazione, cioè il passaggio della scuola privata sotto lo Stato e precisamente sotto l’istituto comprensivo “Cornelio De Simoni”, voluto dal Comune per salvare l’Ipab dalla chiusura a causa delle gravi difficoltà economiche degli ultimi anni, causate anche dalla scelta della precedente amministrazione comunale di tagliare i contributi da 13 mila a zero euro all’anno. Dal 2020, l’amministrazione Massa ha fatto il possibile per evitare la chiusura, erogando in un anno e mezzo circa 40 mila euro e soprattutto concludendo l’operazione di statizzazione: il Comune ha acquisito l’immobile di via Mameli e la gestione dell’attività didattica, prima affidata all’Ipab, è passata allo Stato. Le famiglie non dovranno più pagare la retta mensile. Come già annunciato a gennaio, per il primo anno scolastico l’ufficio scolastico provinciale ha concesso solo una sezione, quindi ci sarà spazio per il numero ridotto di bambini, situazione che ha scontentato parecchi genitori. Potenzialmente, a Gavi ci sono circa 40 bambini che possono essere iscritti alla materna. Numerose le proteste sui social. Paola Carbone voleva iscrivere suo figlio al Principe Oddone a settembre: “Compie tre anni a settembre ma dovrò portarlo ancora a San Cristoforo, dove finora ha frequentato il nido.

L’assessore Carla Poggi

Per Gavi mi è stato detto che è stato inserito nella lista d’attesa essendoci solo una sezione con 29 posti. Speravo di avere il servizio della materna disponibile nel paese dove abito. L’avrei iscritto anche pagando la retta, invece dovrò portare mio figlio ancora in un altro Comune”. L’amministrazione comunale non si è arresa rispetto alla decisione dell’ufficio scolastico provinciale. “Per legge – spiega l’assessore Carla Poggi – quando una scuola da paritaria diventa statale, il primo anno viene concessa solo un sezione. Ricordo che senza la statizzazione il Principe Oddone avrebbe chiuso e non ci sarebbe stata neppure quest’unica sezione. Comunque, insieme alla dirigente scolastica, Sabrina Caneva, e alla scuola di Bosio, anch’essa penalizzata poiché è passata da due e a una sezione e mezza per questioni di organico, ci confronteremo con l’ufficio scolastico provinciale per trovare una soluzione il più soddisfacente possibile. Mi spiace solo che nessuna delle persone che ha protestato sia venuta a chiedere spiegazioni in municipio. Per le iscrizioni, oltretutto, l’istituto comprensivo ha utilizzato dei criteri pubblicati on line”. Il sindaco Carlo Massa ricorda che in questi giorni sono in programma incontri per proporre all’ufficio scolastico provinciale ore di lezione ulteriori per la scuola materna e quindi una maestra part time per permettere l’iscrizione di qualche bambino in più.