La drastica riduzione  dell’orario del servizio infermieristico presso gli ambulatori di Cabella e Cantalupo, che vede il primo ridotto da dodici giornate di apertura mensili a sole due, mentre il secondo prevede un’unica apertura mensile, quando prima le giornate di attività erano otto, ha messo in allarme i sindaci dell’Alta Valle, che anno dopo anno, vedono ridotti i servizi ai loro cittadini.

Giorgio Torre

Per capire cosa sta accadendo, dopo il primo incontro del  9 ottobre, alla presenza dei dirigenti Asl, i sindaci hanno organizzato un secondo appuntamento richiedendo anche la presenza dei consiglieri regionali di riferimento sul territorio.

Giorgio Torre, presidente dell’Unione Terre Alte e sindaco di Roccaforte, fa una sintesi di quanto avvenuto in quell’occasione la scorsa settimana.

 A un mese esatto dalla sorpresa della riduzione dell’orario ambulatoriale infermieristico, siete riusciti a capirne le motivazioni?

“Se ho ben capito quanto è stato detto dai dirigenti dell’Asl intervenuti, si tratta di un sistema diverso del servizio. Secondo loro questi modelli di riorganizzazione non si fanno per risparmiare ma perché le necessità cambiano. Hanno parlato della necessità di portare avanti politiche sanitarie che sono universalmente riconosciute.  In pratica il servizio ambulatoriale sarà sostituito con quello domiciliare e, per farlo funzionare dovranno essere i medici di base a indicare alle infermiere i pazienti che potranno usufruire di questo servizio. Alla riunione era presente il dottor Sabbi, che sembrava possibilista, mentre non c’era il dottor Daglio, che ha inviato una lettera, con la quale, a mio avviso, non esprimeva grande entusiasmo. Comunque si vedrà”.

L’entrata dell’ambulatorio di Cantalupo

Se i medici saranno concordi, si salterà un passaggio; prima erano i volontari della Croce Rossa che portavano il paziente in ambulatorio e poi lo riaccompagnavano a casa, quindi in teoria potrebbe essere una comodità per il paziente che può restare nella sua casa.

“Ecco esatto, in teoria. Quello che in molti hanno rilevato è la conformazione del nostro territorio. Parliamoci chiaro, ora come ora le strade sono accessibili, ma stiamo andando verso l’inverno, se, come è auspicabile, il clima riprenderà ad essere quello consueto del nostro Appennino, ci saranno gelate, nevicate, alcuni paesi, anche considerando lo stato non sempre perfetto delle strade, saranno difficili da raggiungere. Ci dovrà essere una collaborazione fattiva tra tutti gli Enti preposti alla manutenzione delle strade, Provincia, Regione, Comuni, tutti dovranno fare la loro parte. Le strade tutte, anche quelle secondarie dovranno essere assolutamente pulite, lo devono essere anche per  i residenti, naturalmente, ma c’è un piccolo particolare, gli abitanti del luogo, e io ne so qualcosa visto che vivo a Roccaforte, conoscono le strade, sono abituati, così come gli autisti della Croce Rossa, ma lo saranno altrettanto le infermiere che magari sono abituate a viaggiare in pianura? C’è una differenza abissale affrontare con ghiaccio e neve una strada a Novi rispetto a una di montagna. Comunque ora faremo questo periodo di prova, l’importante che questo servizio possa dare una risposta ai cittadini, il resto sono chiacchiere, quindi vediamo cosa accadrà”.

Quindi secondo l’Asl il servizio può essere già attivo?

I volontari della Cri in servizio in Valle

“Secondo loro sì, e tutto dipende dai medici, a noi non resta che osservare fiduciosi. Intanto dall’Asl hanno ammesso di essere stati carenti nella comunicazione. Di fatto, noi amministratori eravamo all’oscuro e ci siamo trovati a dover accettare la loro decisione senza potere dire assolutamente nulla. Ora hanno promesso che non accadrà più e, che entro la fine di dicembre ci sarà un incontro pubblico per presentare il progetto in tutta la sua ampiezza”.

Intanto un primo ostacolo c’è, ed è stato ribadito nel corso delle due riunioni, mancano i mezzi meccanici, ossia le auto per istituire il servizio domiciliare. Robetta da niente, ma sicuramente troveranno il sistema per far quadrare il cerchio.