Il Cociv punta a far transitare centinaia di camion al giorno sulle strade provinciali della Val Lemme anche se non saranno ancora terminatiel’allargamento della galleria della Crenna sulla 161 e la sistemazione della frana di Carbonasca, lungo la strada 163 della Castagnola. È quanto emerge dall’adeguamento finale del piano cave e del piano del traffico che la Regione intende approvare con una lunga serie di prescrizioni, nonostante il no di vari Comuni. Non ci sono solo Arquata, Pozzolo, Sezzadio e Novi Ligure ad avere espresso parere negativo al piano la scorsa settimana a Torino ma anche Carrosio, Voltaggio e Fraconalto, come emerge dal loro documento consegnato alla conferenza dei servizi. Curiosamente, il commissario di governo Iolando Romano, nel suo comunicato post conferenza, aveva ignorato il no dei tre comuni vallemmini, per altro favorevoli al Terzo valico come la quasi totalità delle altre amministrazioni locali coinvolte. La Regione, quindi, con ben sette comuni contrari su poco più di dieci in Piemonte, non boccerà il piano, contestato anche dalla Provincia. Piano che sarà utile in particolare con l’avvio dello scavo del tunnel di valico, previsto all’inizio del 2018.

Il deposito di smarino del Terzo valico nella ex cava Cementir di Voltaggio
Il deposito di smarino del Terzo valico nella ex cava Cementir di Voltaggio

Come già avviene da tempo, nella ex cava Cementir sta arrivando smarino non solo dal vicino cantiere di Voltaggio ma anche da altri siti, come Castagnola. Inoltre, 600 mila metri cubi di roccia da Voltaggio andranno nelle ex cave di pianura, generando ulteriore traffico sulla 160 e sulla 161. I Comuni di Carrosio, Voltaggio e Fraconalto hanno chiesto di diminuire le quantità di roccia proveniente da altri cantieri per ridurre il traffico sulle strade provinciali e che da Castagnola i mezzi vengano diretti in Liguria, al casello di Ronco Scrivia, e quindi verso la pianura alessandrina, si desume senza percorrere la strada della Castagnola per arrivare a Voltaggio. Nulla invece sulla smarino da Voltaggio verso le cave di Alessandria, Pozzolo e Tortona.

Camion del Terzo valico sulle strade provinciali
Camion del Terzo valico sulle strade provinciali

La Provincia ha invece chiesto esplicitamente che l’uso delle strade provinciali 160, 161 e 163 avvenga dopo la conclusione dei lavori della galleria della Crenna e della frana di Carbonasca. Il primo intervento deve ancora partire dopo la “cacciata” della Grandi opere italiane dal cantiere in seguito agli arresti di ottobre e i ritardi nella nuova consegna dei lavori da parte del Cociv. Soltanto per la galleria, ha fatto sapere più volte il commissario Romano, ci vorrà circa un anno ma prima dovrà essere allargata Salita Crenna, strada alternativa quando il piccolo tunnel sarà chiuso. Il rischio è di avere un’invasione di camion in Val Lemme con la galleria ancora da ampliare ma la Provincia avverte che, in una tale situazione, “i mezzi non potranno circolare sulla suddetta tratta”. Stessa linea per la strada della Castagnola: niente altri camion prima della fine della sistemazione della frana di Carbonasca. Ora si vedrà cosa deciderà la Regione su queste richieste.

Paolo Mighetti, consigliere regionale 5 stelle, commenta così l’ok al piano cave: “A fine luglio verrà emanata la delibera di giunta con parere positivo nonostante il netto no di molti comuni del territorio e nonostante una serie di inadempienze del Cociv. Il consorzio ha disatteso completamente le prescrizioni definite nel 2013, che imponevano il trasporto del materiale dai cantieri alle cave via ferro e marginalmente via gomma. L’uso esclusivo del trasporto su gomma, come evidenziato in conferenza, ha invece dimostrato tanto l’impotenza e la fragilità della Regione quanto la tracotanza del consorzio, che non si è fatto alcun problema a disattendere le prescrizioni, tra cui anche l’importante indicazione sull’incidentalità dei trasporti. Il quadro che è emerso in conferenza – conclude Mighetti – è quindi inquietante e dimostra l’inaffidabilità del consorzio e la scarsa tenuta dell’amministrazione di fronte a innegabili inosservanze delle direttive da parte di Cociv”.