Ci sono ancora i marciapiedi in via Mameli del piano delle opere pubbliche del Comune di Gavi. L’amministrazione comunale ha deciso di partecipare a un bando dello Stato per provare a ottenere i fondi necessari a realizzare i percorsi pedonali lungo la via principale del paese, come già previsto in passato, senza successo. La prima volta, nel 2011, il progetto fu inserito in un programma di qualificazione urbana proposto alla Regione, considerato ammissibile ai fondi regionali ma mai finanziato. Successivamente, la Provincia contestò l’ipotesi poiché con i marciapiedi la strada non avrebbe rispettato le misure minime di legge. Senz’altro, il centro storico necessita di interventi per mettere al sicuro i pedoni ma l’ipotesi più fattibile nell’immediato, cioè l’eliminazione di alcuni posti auto lungo via Mameli, proposta anni fa dall’associazione Esercenti, venne di fatto bocciata dal Comune. Togliendo i parcheggi i pedoni potrebbero camminare, almeno in buona parte della strada, senza rischiare di essere investiti, soprattutto dai mezzi pesanti. L’amministrazione comunale punta invece a spendere fino a 500 mila euro per riqualificare un centro storico dal quale andrebbero innanzitutto tolti almeno i mezzi pesanti. Cosa prevede nel dettaglio il progetto? “Per quanto riguarda il bando dei 500mila euro – risponde il vicesindaco Nicoletta Albano – è ancora presto per fare valutazioni conclusive, sicuramente i marciapiedi in via Mameli sono una ipotesi concreta”. Eppure, per almeno regolare il transito dei mezzi pesanti, basterebbe riproporre l’ordinanza del 2007. All’epoca, dopo una nuova petizione sottoscritta dai cittadini e dopo il necessario parere positivo della Provincia, ente proprietario della strada, l’amministrazione comunale emanava l’ordinanza che imponeva il divieto per i mezzi di peso superiore alle 7,5 t dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 19, oltre al limite di velocità del 30 km orari.

La Tre Colli di Carrosio, sentendosi danneggiata, si rivolgeva al Tar, il quale, pochi mesi dopo, nel 2008, sospendeva l’atto in attesa del giudizio di merito. Da allora i camion dell’azienda hanno potuto passare nel centro storico di Gavi senza alcun problema. Il Comune a quel punto poteva o rivolgersi al Consiglio di Stato per chiedere di annullare la sospensiva o fare richiesta al Tar per discutere il ricorso nel merito il più presto possibile. Invece non ha fatto nulla. Nel 2013, sei anni dopo, il Tar decideva finalmente di affrontare l’argomento, su sollecito della Tre Colli ma, guarda caso, solo dopo che il Comune aveva abrogato l’ordinanza del 2007 sostenendo che via Mameli ormai era al sicuro, avendo chiesto i fondi alla Regione, in realtà mai ottenuti e quindi senza aver mai costruito alcun marciapiede. Così, i giudici amministrativi hanno preso atto della fine del contenzioso, essendo venuta meno l’ordinanza impugnata dal Tar ma nell’occasione hanno anche scritto, rispondendo alle osservazioni dei legali della Tre Colli: “Il divieto solo a certe categorie di mezzi non può considerarsi misura priva di logica e contraddittoria, sussistendo la necessità di operare nel rispetto del principio di proporzionalità e, quindi, di evitare una indiscriminata imposizione del divieto di traffico”. Non solo: “Il richiamo agli analoghi divieti disposti dai Comuni di Serravalle e Novi e al conseguente aumento di traffico a Gavi non è argomento irrazionale, privo di logica o affetto da travisamento”. In sostanza, le fasce orarie potevano e possono essere applicate poiché legittime. Anche in attesa dei marciapiedi e, chissà, della circonvallazione.