La richiesta di una soluzione “strutturale e definitiva” da parte della Provincia risale almeno al 2013 ma finora di interventi per il casello dell’autostrada A7 di Vignole Borbera, l’annunciata realizzazione di una rotonda, non se ne vedono mentre a Radimero, nel cantiere del Terzo valico di Arquata Scrivia, le talpe meccaniche sotto terra sono due. Una è ferma da settimane ma lo smarino ha cominciato uscire dal tunnel di valico verso Genova e i camion passano da tempo dal casello vignolese, così come quelli che riforniscono Radimero e i cantieri di Moriassi e Libarna nonché Voltaggio in Val Lemme. Il numero di mezzi non ha ancora toccato i livelli di punta, a causa dei quali, senza interventi, all’incrocio tra l’ingresso autostradale e le provinciali per la Val Borbera e Stazzano sarebbe il caos.

Il cantiere di Radimero di Arquata (foto dal sito terzovalico.it)

Il Cociv – fa sapere la Provincia – ha spostato in avanti le previsioni di traffico pesante che prevedono il numero di camion più elevato”. E pensare che nel 2013 il consorzio non voleva prevedere nessun adeguamento dell’incrocio: aveva proposto alla Regione solo “un monitoraggio finalizzato a una gestione dei flussi provenienti dal cantiere secondo fasce orarie”. In sostanza, contare i camion e farli passare dal casello a orari precisi. Impossibile, per Regione e Provincia, che da allora chiedono di realizzare la rotonda che dovrebbe evitare il peggio, considerando che già adesso, l’ingresso del casello, a certe ore, è quasi impraticabile e sempre più pericoloso.

Il casello A7 di Vignole

Posizione condivisa anche dal Comune. Un anno fa la Regione, nell’approvare l’adeguamento del piano Cave del Terzo valico, aveva nuovamente imposto al Cociv, come “inderogabile prescrizione”, “la realizzazione di una rotatoria, provvedendo alla progettazione e alla costruzione della stessa nel tempo massimo di 9 mesi al netto dei tempi di approvazione”. Eravamo a luglio e, come si diceva, finora non si è visto nulla. Paolo Platania, dirigente della Provincia, spiega: “Entro fine anno il Cociv avrà il progetto pronto per il casello di Vignole. In questi mesi ha proposto quattro soluzioni per l’adeguamento dell’incrocio, in particolare per i mezzi pesanti, e due sono state scartate. Entro l’estate sceglieremo quella migliore e poi ci sarà la progettazione da parte del Cociv”. La soluzione adottata, qualunque essa sia, potrebbe però non bastare: la Regione lo scorso anno aveva imposto al Cociv, oltre all’adeguamento dell’incrocio, anche “un monitoraggio delle condizioni di traffico, al fine di verificare se gli interventi eseguiti sullo svincolo di Vignole Borbera siano sufficienti ad evitare incolonnamenti in corrispondenza dello stesso svincolo”. Sul progetto pesa inoltre la realizzazione o meno del trasporto parziale su ferrovia dello smarino, anch’esso imposto dalla Regione ma impugnato al Tar dal Cociv: senza questa soluzione non servirà nessuna rotonda di fronte al casello, a quanto pare.