Ha rischiato di costare quasi 1,5 milioni in più del previsto l’edificio polifunzionale che il Comune di Volpedo sta costruendo con il maxi da 9,5 milioni di euro contributo ottenuto nel 2016 dal governo Renzo nell’ambito della legge sblocca Italia. Il ministero delle Infrastrutture, che sta erogando l’ingente somma, ha stoppato le varianti proposte, riducendo l’aumento a “soli” 318 mila euro e fermando quindi anche il trasferimento della caserma dei carabinieri nell’edificio, ritenendo la proposta non idonea al progetto iniziale. Il cosiddetto Hub Volpedo deve essere infatti dedicato al “rilancio dell’attività turistica e ricettiva, dell’attività agricola convenzionale e biologica dei prodotti enogastronomici, delle attività culturali, pittura e musica, dell’attività artigianale e dell’attività scolastica”. Quindi, i militari non c’entravano nulla tra gli spazi per la scuola e locali, almeno inizialmente, destinati alla produzione di marmellate da parte di imprese pubbliche o private. Le modifiche erano state previste dalla giunta guidata da Giancarlo Caldone in base a un’imprecisata “evoluzione del contesto sociale ed economico che negli ultimi anni localmente ha originato situazioni impreviste”. Il direttore dei lavori aveva intanto richiesto una variante in corso d’opera con lavori aggiuntivi per oltre 1,4 milioni di euro, facendo salire l’importo del contratto con le due imprese tortonesi incaricate dei lavori, la Gmc e la Imet, a 7,4 milioni anziché 6 milioni. Un aumento pari addirittura al 23%.

Lavori in corso nell’edificio polifunzionale

Da Roma è arrivato lo stop: niente caserma e l’incremento delle opere non doveva superare comunque il 5%. Intanto, il termine dei lavori è stato spostato dal luglio di quest’anno al febbraio 2020. Ora nell’Hub Volpedo sono previsti, tra l’altro, un garage per il Comune nel seminterrato, aule scolastiche, un ostello per famiglie con trenta posti letto con camere tutte dotate di servizi igienici privati, una reception, uno spazio espositivo con laboratorio agroalimentare e due atelier di arti visive e sensoriali. Ci sarà anche una mensa utile non solo alla scuola ma anche al pubblico. Sul tetto è prevista una terrazza panoramica. In sostanza, l’edificio polifunzionale sarà orientato più al turismo e alla ricettività e meno all’agricoltura poiché, secondo la giunta, “la capacità ricettiva della zona in poco tempo ha registrato un sensibile decremento, sino all’azzeramento in alcuni Comuni. Il fatto, imprevisto ed imprevedibile in origine, rende difficile se non impossibile la sosta prolungata e quindi la programmazione di un offerta turistica di qualche rilievo”. Nell’immobile doveva sorgere una casa di riposo ma tutto venne bloccato poiché i lavori erano stati assegnati senza gara dal Comune proprio alla Gmc.