La scuola di Voltaggio diventerà proprietà comunale ma il Comune in cambio rinuncia al condominio assistito per anziani previsto nell’ex ricovero di Sant’Agostino e a 29 mila euro di oneri di urbanizzazione da incassare per i lavori eseguiti nello storico edificio.

È l’oggetto del “baratto” tra l’amministrazione comunale e la Fondazione De Ferrari Galliera di Genova, accordo da sottoscrivere davanti al notaio ma ormai di fatto raggiunto. L’edificio che ospita scuola elementare e asilo è appunto proprietà dell’ente genovese e comprende anche un appartamento, un locale commerciale e un piccolo orto. Il Comune da tempo cerca di acquisirne la proprietà per poter eseguire interventi di cui la Fondazione non intende farsi carico.

I locali del Sant'Agostino ristrutturati per il personale Cociv
I locali del Sant’Agostino ristrutturati per il personale Cociv

Ora l’occasione è arrivata in seguito alla situazione venutasi a creare nell’ex ricovero di Sant’Agostino: dopo la ristrutturazione da parte della Fondazione per creare alloggi per i dipendenti del Cociv è stato avviato da quest’ultima un contenzioso al Tar con il Comune riferito agli oneri di urbanizzazione, 29 mila euro che la Fondazione non intende pagare ma sono dovuti secondo gli amministratori comunali. Inoltre, l’ente intitolato alla duchessa di Galliera non è ancora riuscito a realizzare gli alloggi per anziani programmati nelle vecchie stalle dell’edificio nell’ambito della ristrutturazione: la spesa iniziale di 170 mila euro è passata a 240 mila, mettendo in ulteriore difficoltà le casse della Fondazione, già gravate da un mutuo di 600 mila euro acceso con la banca Carige proprio per il Sant’Agostino.

“L’intesa – spiega il sindaco Michele Bisio – è da formalizzare ma in sostanza riguarda appunto lo scambio tra l’edificio scolastico da una parte e la rinuncia agli spazi assistiti nelle vecchie stalle del Sant’Agostino e agli oneri di urbanizzazione dall’altra. Su quest’ultimo aspetto dobbiamo ancora sentire la Corte dei conti ma la linea intrapresa è questa”. Il baratto era stato già preannunciato a fine 2016 dalla maggioranza in Consiglio comunale quando la Fondazione era ricorsa al Tar contro gli oneri. Il Comune, una volta acquisito l’edificio scolastico, potrà richiedere allo Stato i fondi per i lavori dedicati all’antisismico e al recupero energetico.