Altre terre e rocce da scavo di qualità peggiore (ma non considerate rifiuto) finiranno nella ex cava Cementir di Voltaggio, all’interno del Sic Capanne di Marcarolo. Nel deposito di smarino del Terzo valico sono stati conferiti finora 755 mila metri cubi di materiali: finora meno della metà, 321 mila metri cubi, sono arrivati finora dal cantiere Val Lemme, che si trova oltre la strada provinciale della Bocchetta e il torrente Lemme. Il resto da altri cantieri della Grande opera. L’ex cava, abbandonata dalla Cementir di Arquata Scrivia intorno al 2000, in totale ospiterà 1,6 milioni di metri cubi di roccia, non distante dal corso del Lemme. Come è stato stabilito nella seduta dell’Osservatorio Ambientale del Terzo valico di metà gennaio, il Cociv ha ottenuto l’autorizzazione a conferire 30 mila metri cubi di smarino scavato nel cantiere Pernigotti di Novi Ligure, materiale classificato come appartenente alla cosiddetta colonna B. Tale conferimento, è stato detto, “non comporta variazioni rispetto a quanto già previsto circa i flussi di traffico connessi al sito di deposito”.

Il tunnel scavato a Voltaggio

Il sindaco di Voltaggio, Giuseppe Benasso, rassicura: “A Voltaggio non possono essere conferiti materiali classificati come rifiuti ma solo quelli di colonna B, che rispettano i valori stabiliti da Arpa e Asl”. Per chiarire, le terre e rocce da scavo appartenenti alla colonna A, per il livello ridotto di inquinanti, possono essere impiegate per costruirvi sopra scuole e asili, quelle della colonna B sono utilizzabili per fabbriche e supermercati. Michele Bisio, ex sindaco e consigliere di minoranza dice: “Il problema non è la quantità autorizzata dall’Osservatorio Ambientale ma piuttosto che l’ex cava Cementir è diventato la pattumiera di questo tipo di materiale per tutta la Provincia”. “Perché questo tipo di materiale – dice Mario Bavastro (Legambiente Val Lemme) – di “qualità” peggiore, deve finire all’interno di un sito di importanza comunitaria?”.