Il Comune di Carrega punta a recuperare anche il mulino della frazione di Berga. Lo scorso anno è stato inaugurato il mulino di Magioncalda, rimesso in funzione grazie all’impegno dei ragazzi del consorzio montano omonimo e dell’amministrazione comunale, che sono riusciti a far arrivare i fondi europei ottenuti grazie a un bando del Gal Giarolo dedicato al recupero e la valorizzazione di beni e manufatti. Il mulino è stato recuperato a scopo didattico e anche per macinare, come un tempo, il grano. Berga è una delle tante frazioni di Carrega, situata nei boschi alle pendici del monte Antola. Possiede anch’essa un mulino, in abbandono da circa cinquant’anni. Per partecipare anche in questo caso ai bandi del Gal il Comune ha stipulato, come per Magioncalda, una convenzione con le Aree Protette dell’Appennino Piemontese, gestore del Parco dell’Alta Val Borbera che prevede l’impiego di personale dell’ente di Bosio nelle future attività del mulino.
“La convenzione – ha spiegato Marco Guerrini, sindaco di Carrega, durante l’ultima seduta del Consiglio dell’Appennino Piemontese – servirà anche a ottenere un punteggio maggiore nella graduatoria del bando. Se arriveranno i fondi ci avvarremo dell’aiuto del consorzio di Berga, che come tutti i consorzi delle frazioni del nostro Comune è fondamentale per la manutenzione del territorio comunale”. Per il mulino di Berga l’obiettivo, ha spiegato ancora Guerrini, “è la riattivazione per la macinazione delle castagne”. Un progetto collegato a un’altra idea del Comune: ottenere fondi europei per recuperare i boschi di castagno della zona.