Con la presenza di oltre cento studenti della scuola primaria provenienti dalla Val Borbera e da Genova, si è conclusa venerdì 4 giugno la prima fase di Sarvego Festival: due giorni di incontro con la letteratura per ragazzi – selezionata dagli esperti della rivista Andersen – e con le realtà, la natura, la storia dell’alta valle. Il tutto in attesa delle restanti sei date del Festival che, tra luglio e agosto, si terranno in altrettanti paesi del territorio, aperte al pubblico e completamente gratuiti. Dopo il primo giorno, organizzato in collaborazione con Fondazione Edoardo Garrone nel contesto suggestivo di Parco Mongiardino e del Paese degli Spaventapasseri, con “Storie di ragazzi che cambiano il mondo” e la sua autrice Maria Paola Pesce, venerdì è stata la volta dell’incontro con le storie della Resistenza a Rocchetta Ligure: quella raccontata da “Una partigiana di nome Tina” e dal suo autore Anselmo Roveda, presente a raccontarla a viva voce, e poi quelle dei tanti giovani della valle che in quegli anni, proprio come Tina Anselmi, scelsero il cammino del coraggio e della libertà. I ragazzi delle scuole hanno percorso le strade del paese accompagnati dai racconti di Anselmo Roveda e di Giovanni Curato, presidente della locale sezione ANPI, per poi raggiungere il Museo della Resistenza di Rocchetta e la sua curatrice Cristina Pertica.

Gli studenti all’incontro sulla Resistenza

“E’ stata una giornata intensissima e ricca di spunti, tutti i bambini sono arrivati con il desiderio di scoprire di più e meglio delle staffette partigiane, che già avevano imparato a conoscere con la lettura di “Una Partigiana di nome Tina” – spiega Cristina Pertica -. Le classi partecipanti, infatti, in particolare quelle dell’Istituto Comprensivo Arquata – Vignole, erano state coinvolte nel progetto già nei mesi scorsi, approfondendo non solo questo libro ma, a scelta, uno dei tanti testi che nel corso dell’estate saranno protagonisti del Festival. I libri sono stati presi in prestito dalle Biblioteche di Cabella e Albera, che in questo modo hanno rafforzato la collaborazione con le scuole del territorio. Giovanni Curato ha parlato ai ragazzi di diversi episodi avvenuti nel 1944, come la costituzione della prima scuola media della Valle, proprio a Rocchetta, e del primo ospedale, in conseguenza della battaglia di Pertuso.

Il libro su Tina Anselmi

“In quegli anni – ha raccontato – sono stati molto importanti anche i mulattieri: portavano provviste alla popolazione che era aumentata per via dei tanti che si rifugiavano in campagna dalle città bombardate. I mulattieri, di nascosto, trasportavano anche munizioni ai partigiani”. “La libertà non può aspettare…. Dobbiamo credere che siamo uno e insieme crescere”: un altro momento di grande emozione è stato quello delle poesie (questo un verso) e dei canti intonati dagli alunni della International Sahaja School, che si sono esibiti anche in una rivisitazione del tradizionale Bella Ciao. Ai bambini che hanno fatto domande sulla partigiana Tina protagonista del libro, ha invece risposto Anselmo Roveda: “Sì, anche Tina aveva paura, chi è che non prova paura di fronte a chi uccide, a chi minaccia? Ma a volte la paura può essere una sfida per cambiare le cose”. “Di Sarvego mi ha colpito l’ambientazione bellissima e selvatica – ha aggiunto Roveda riguardo al Festival – e la grande accoglienza delle persone”.