Sull’Appennino Alessandrino ci sono dieci branchi di lupi. Il dato è stato reso noto dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese sul proprio canale YouTube facendo il quadro dei risultati del monitoraggio standardizzato del lupo (2018-2020) per il territorio della provincia di Alessandria. Francesca Marucco, coordinatore tecnico-scientifico del monitoraggio, ha illustrato prima i dati storici di presenza del lupo sul territorio appenninico, dal 2004 fino al 2012 quando erano documentati 3 branchi di lupo tra la Val Borbera e il Parco delle Capanne di Marcarolo, nell’ambito del progetto regionale “Lupo Piemonte” per arrivare, dopo una interruzione di diversi anni, al monitoraggio del 2018-2019 in cui, grazie a finanziamenti derivanti da misure di mitigazione previsti dalle norme per la realizzazione di alcuni interventi sul territorio da parte di ditte private, l’ente ha potuto raccogliere importanti dati di presenza su tutto il territorio provinciale. Il monitoraggio è stato organizzato mediante transetti standard distribuiti nei territori montani e collinari di tutto l’Appennino piemontese con la raccolta di segni di presenza (escrementi per le analisi genetiche, carcasse, etc.) e rilevamenti “opportunistici”, ovvero senza transetti sistematici, nelle aree collinari e nelle aree di pianura lungo il Po e lo Scrivia.

Lupi a Capanne di Marcarolo

Il tutto coadiuvato da immagini ottenute con fototrappole distribuite sul territorio. L’elaborazione dei dati di monitoraggio 2018-2020 del lupo, mettendo in relazione tutti i dati raccolti, dalle analisi genetiche, ai lupi morti recuperati, alle foto dirette o ottenute da fototrappole, ha portato alla stima di 9-10 branchi stabili sul territorio montano e collinare dell’Appennino piemontese. Il territorio montano della provincia di Alessandria è oramai totalmente occupato stabilmente e la popolazione è cresciuta quindi lentamente dal 2012 ad oggi con circa un branco all’anno, ed i primi segni di presenza di lupo sono stati documentati nelle zone di pianura e lungo fiume. A ottobre inizieranno le prossime sessioni di monitoraggio, nell’ambito del primo monitoraggio nazionale del lupo coordinato da Ispra in collaborazione con il progetto europeo Life Wolf Alps EU. Danilo Repetto, Presidente delle Aree protette dell’Appennino piemontese, ha dichiarato: “Il lupo ha quindi ricolonizzato completamente il nostro territorio montano e ora incomincia ad essere osservato anche in collina e in pianura soprattutto lungo i fiumi. L’attività di monitoraggio, quindi, basata su presupposti scientifici, è molto importante per la programmazione di azioni concrete sul territorio.

Lupo (foto Cristiani)

Le Aree Protette dell’Appennino Piemontese sono attualmente anche partner nel nuovo progetto Life Wolf Alps EU – che vede coinvolti quattro Paesi alpini: Italia, Francia, Austria e Slovenia con il coinvolgimento del corridoio ecologico dell’Appennino ligure-piemontese. Il budget economico destinato al nostro territorio è di circa 300 mila euro e sarà utilizzato in minima parte per il monitoraggio, e principalmente per interventi sul territorio, con acquisto di sistemi di prevenzione e azioni ecoturistiche, didattiche, di educazione ambientale e di comunicazione”. I partner del Network lupo Alessandria sono l’ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, in qualità di coordinatore, l’ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese – alessandrino, i carabinieri-forestali, la Provincia, l’Asl Servizio Veterinario, il Club Alpino Italiano, le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia, l’Associazione La Ventura e altri volontari.