Trenta sindaci, cittadini, associazioni, comitati e anche il buon senso da sei anni dicono no alla discarica di Sezzadio, prevista sopra la falda di Sezzadio-Predosa che dà da bere a 50 mila persone e permette di irrigare ai campi, ma il progetto rischia di partire lo stesso. Sarà infatti decisiva la seduta della conferenza dei servizi di giovedì prossimo ad Alessandria dedicata al progetto della tangenziale di Sezzadio, la strada necessaria alla Riccoboni, azienda che ha proposto la discarica da 1,7 milioni di metri cubi di rifiuti già autorizzata dalla Provincia, per raggiungere, evitando il centro abitato, con i suoi camion Cascina Borio, la località indicata nel progetto, una delle tante ex cave della zona da riempire. L’iter della strada era stato sospeso per via della richiesta presentata dal Comune di Sezzadio: il tracciato è previsto in un’area soggetta alle esondazioni della Bormida, come avvenuto con l’ultima alluvione, per cui lì non si può fare. La Regione ha però detto che la strada può passare dove ha detto la Riccoboni poiché non ci sarebbero grossi rischi. Se la conferenza dei servizi darà l’ok al progetto, non ci saranno quindi più ostacoli, dal punto di vista dell’iter amministrativo, alla discarica. Ostacoli che però restano da parte dei trenta sindaci dell’Acquese che tra rifiuti e acqua hanno scelto quest’ultima: ci sono infatti ben sei ricorsi, tra Consiglio di Stato e Tar, ancora pendenti, presentati da alcuni Comuni.

Una manifestazione a Sezzadio contro la discarica Riccoboni
Una manifestazione a Sezzadio contro la discarica Riccoboni

“Non solo – ricorda Piergiorgio Camerin dell’associazione Sezzadio Ambiente –: la Riccoboni, va ricordato, è un’azienda indagata per reati ambientali così come il suo consulente tecnico, Fulvio Delucchi. Difficile comprendere come, in una situazione del genere, con un intero territorio contrario, una falda a rischio, ricorsi a non finire, la Provincia possa pensare di andare avanti con la tangenziale e quindi con la discarica, che ha già autorizzato con Rita Rossa come presidente”. Ora l’amministrazione provinciale è guidata da Gianfranco Baldi, sindaco di Cassine, Comune contrario al progetto Riccoboni. I Comuni hanno inviato una serie di osservazioni ai tecnici provinciali. “Ci chiediamo – dice ancora Camerin – cosa sceglieranno stavolta: finora hanno sempre considerato gli interessi di un privato rispetto a quelli della collettività. Giovedì avranno a disposizione documenti che potranno fermare l’iter della strada e quindi la discarica”. Stasera, alle 21, a Sezzadio, in programma un’assemblea organizzata dai comitati nella quale saranno lanciati i due presidi in programma il 15 febbraio ad Alessandria. Uno sarà davanti alla sede della Provincia di via Galimberti, dove si terrà la conferenza, l’altro di fronte a palazzo Ghilini, dove ci saranno i trattori degli agricoltori della Valle Bormida. “Finora – conclude Camerin – la nostra battaglia è sempre stata civile e corretta. Se arriverà un altro schiaffo dalle istituzioni vedremo se cambiare il nostro atteggiamento”.