Sono sette i panificatori che hanno aderito al progetto Pa.N.E. “Panem nostrum everyday” e che hanno messo in gioco la propria professionalità per tornare a panificare in maniera tradizionale.
Stanno lavorando con entusiasmo per iniziare a produrre da luglio il pane di Tortona con la farina di grano San Pastore coltivato da tredici agricoltori del territorio e disponibile in panetterie artigianali, agriturismi, gruppi di acquisto solidale e al mercato contadino di Campagna Amica.
Sono: Irene Calamante – Cuore di Pane Bio, via Casellina 7, Cabella Ligure; Santino Provitina – Il Capriccio, via Lorenzo Perosi 12, Tortona; Simona Bernaudo – L’Amico Forno, via Einaudi 1, Tortona; Paola Corti e Silvio Fasulo – La Panetteria, via Giulia, Tortona; Manuel Lugano – Panificio della Barca, via Tortona 27, Montemarzino; Walter Porcu – Panificio Moderno, piazza Roma, Tortona; Giuseppe Fraboni e Rita Gennaro – Sapore di pane, San Sebastiano Curone.
Il pane di Tortona si potrà trovare anche da: Panificio Tomova, via Silla, Tortona; Med’s, corso Garibaldi, Tortona; Panificio Tiziana Paludo, via Guala, Tortona; Gruppo di acquisto solidale (Gas) di Tortona (Cuore di Pane Bio); Alveare di Tortona (elilu); Mercato di Campagna Amica, Tortona; e negli agriturismi Ca’ Bianca di Montemarzino; Mangià ad Campagna di Castelnuovo Scrivia; Rà Mansena di Alluvioni Cambiò.
Giovedì 27 aprile i panificatori sono stati presentati nella sala Romita del municipio dal vice sindaco Marcella Graziano, da Antonella Capriello, docente di Marketing del Dipartimento di Economia dell’Università del Piemonte Orientale, da Fabio Introzzi della Fondazione Morando Bolognini, da Luca Canevaro, rappresentante di Coldiretti e produttore di San Pastore e da Luca Benicchi dell’azienda agricola “elilu Agricultura familiare”.
Per quest’anno il pane di Tortona non sarà prodotto in grandi quantità ma verrà distribuito in modo capillare sul territorio e lo si potrà trovare in 16 punti vendita una volta alla settimana. L’obiettivo però è crescere di anno in anno. «Tutto l’investimento è ad opera delle aziende agricole, dei panificatori e dei partner del progetto (UPO, Fondazione Morando Bolognini e Comune di Tortona) – dice Luca Benicchi -. Speriamo che la Regione riconosca l’impegno e ci aiuti a proseguire».
«Il progetto – spiega la professoressa Capriello – prevede la produzione di un pane realizzato da grano San Pastore, coltivato in una fase iniziale da tredici piccoli agricoltori custodi e, quando sarà disponibile la semenza in quantità sufficiente, anche da aziende medio grandi; conservato con tecnologie moderne, molito a pietra, panificato dai sette panificatori del territorio e distribuito in sedici luoghi. Il pane sarà riconosciuto e promosso dall’amministrazione come fil rouge di tutte le iniziative culturali e promozionali della città».
«Tortona – sottolinea il vicesindaco Graziano – è da sempre al centro di un’area storicamente e naturalmente vocata alla coltivazione dei cereali e se dobbiamo pensare al prodotto che più identifica le vocazioni di Tortona non possiamo non pensare al pane, che è simbolo del tutto nell’alimentazione, e l’idea di spezzare il pane sottende il concetto di condivisione di valori comuni. Il Comune di Tortona oggi compie il terzo passo per realizzare, finalmente, un’autentica alleanza strategica di bisogni tra la città e la campagna circostante: da una parte chi coltiva potrà avere la giusta remunerazione del proprio lavoro, dall’altra la città avrà il giusto nutrimento per i propri abitanti».
«In un momento di grande crisi economica – aggiunge il vice sindaco – l’amministrazione comunale è orgogliosa di far parte di un progetto che sostiene e valorizza questa vocazione, che realizza un forte collegamento con la realtà agricola con l’obiettivo della qualità e salubrità degli alimenti. Siamo orgogliosi dei tredici agricoltori e oggi anche dei sette panificatori che hanno aderito con slancio al progetto».
La presentazione dei panificatori è il terzo step del progetto, dopo quella, il 22 dicembre scorso, del gruppo operativo (l’Università del Piemonte Orientale, il Comune di Tortona, la Fondazione Morando Bolognini, Impresa Verde Alessandria e l’Azienda agricola elilu – Scuola di Multifunzionalità Agricola Familiare), e, il 9 febbraio, delle 13 aziende agricole che custodiscono il San Pastore.