I lavoratori della 3M al presidio davanti alla Prefettura
PREDOSA.

Sciopero ad oltranza fino al 3 novembre, data del prossimo incontro sindacale. All’assemblea  avvenuta lunedì in Prefettura per fare chiarezza sulla cessione della 3M di Predosa, i rappresentanti della multinazionale non hanno risposto alle domande dei lavoratori.

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“Vogliamo sapere qual è lo stato delle trattative. Il 30 novembre la produzione cesserà e non sappiamo se ci sarà un compratore. La nostra speranza è di poter continuare il nostro lavoro”. Da giugno, quando l’azienda a sorpresa ha annunciato la decisione di chiudere, i lavoratori sono sempre più sfiduciati.

3M alcune mamme lavoratrici

L’azienda ha detto sì al tentativo di cessione proposto dai lavoratori, ma per un accordo di riservatezza stretto con gli interessati non ha ancora informato sulle trattative in corso.

Nel frattempo, da regolamento il 4 settembre è scattato il licenziamento collettivo e restano pochi giorni per attivare un piano sociale. “Non possono tenerci col fiato sospeso fino all’ultimo momento”.

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Durante l’incontro a palazzo Ghilini i lavoratori hanno presidiato la piazza per manifestare la preoccupazione.

“Abbiamo chiesto di spostare in avanti la Mobilità, abbiamo ottenuto di rivederci il 3 novembre, portando sul tavolo impegni concreti”. Per Elio Bricola Uiltec, in assemblea con Roberto Marengo Femca Cisl, Marco Sali Cgil, i parlamentari alessandrini Cristina Bargero, Danile Borioli, Federico Fornaro, il sindaco di Predosa Giancarlo Rapetti, un mezzo passo in avanti è stato fatto, ma il silenzio non permette di avviare trattative su possibili ricollocazioni e aiuti.

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“I possibili compratori non sarebbero avventurieri, ma aziende industriali, più di due e meno di cinque, alcune italiane”, è quel che è dato sapere.

L’asso nella manica potrebbero essere gli incentivi regionali d’insediamento, ma prima serve un compratore, che si faccia avanti con un progetto.