Il nuovo monitoraggio del lupo per l’annata 2021-22 avviato di recente riguarda in particolare anche la fascia collinare appenninica e la pianura alessandrina. I controlli vengono svolti nell’ambito del progetto Life WolfsAlp con il coordinamento dalle Aree protette dell’Appenino Piemontese. Nel recente convegno organizzato a Bosio dall’ente, Giacomo Ferraro, collaboratore tecnico scientifico del progetto Life WolfAlps, ha spiegato: “Il lupo si allarga in pianura e in collina poiché non trova più spazio in montagna. Il monitoraggio 2020-2021, concluso in primavera, ha portato a oltre 800 avvistamenti accertati grazie alla raccolta di escrementi, all’uso delle fototrappole e alle tracce sulla neve. Un’attività alla quale hanno preso parte 73 operatori. All’inizio del 2022 saranno resi noti i dati sul numero dei lupi”.

Pecore difese da reti anti -lupo

“Il lupo – ha detto Gabriele Panizza, tecnico delle Aree protette, illustrando gli obiettivi del progetto – in Piemonte è in crescita. Sul territorio provinciale, rispetto ai dieci branchi stimati nel 2018, negli anni seguenti c’è stata una diffusione più capillare che riguarda anche la collina e la pianura. L’obiettivo, oltre alla conservazione della specie, è ridurre i conflitti sociali legati al lupo”. Per cercare di abbassare la conflittualità con l’uomo il progetto Life WolfsAlp ha previsto la creazione delle Wpiu, acronimo di Wolf prevention intervention units, cioè le squadre di supporto alla prevenzione delle predazioni. Il guardiaparco Germano Ferrando ha ricordato che il lupo “è una specie dinamica e forte: dagli anni Duemila i branchi erano solo in montagna e ora con l’estensione ad altre aree ci sono più problemi con l’attività dell’uomo e quindi più lavoro per le Wpiu”. Queste aiutano gli allevatori a individuare la migliore strategia di protezione del bestiame: possono intervenire in via preventiva o dopo un attacco, avvertendo anche gli allevatori vicini. “Gli allevatori del nostro territorio – ha detto Ferrando – hanno perso l’abitudine a dotarsi di questo tipo di cani dopo che per tanti decenni il lupo era scomparso. Tanti hanno accolto i nostri suggerimenti ma spesso è difficile aprire un dialogo con alcuni di essi”. Mercoledì 23 dicembre, alle 9,30, presso il santuario della Madonna di Cà del Bello a Borghetto di Borbera, è in programma “Il lupo, l’ultimo ribelle”, escursione fuori programma sulle tracce del lupo, studiata appositamente per famiglie con bambini ma aperta a tutti e è finalizzata alla divulgazione delle attività di monitoraggio del lupo promossa dal progetto Life WolfAlps e ad approfondire le conoscenze sul territorio che ospita questo predatore.