In viaggio con…i bimbi della 5°elementare di Rocchetta Ligure

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A chi non piace la geografia? E’ una materia fantastica che apre gli orizzonti e anche in questo strano anno scolastico, quando il mondo, a causa di infido nemico invisibile, è rimasto chiuso tra quattro mura,  chi conosce la geografia ha potuto viaggiare con la fantasia .

Lo hanno fatto gli alunni della classe quinta della Scuola Primaria di Rocchetta Ligure, che lasciano la scuola elementare proponendo un racconto che illustra, in modo giocoso, il progetto di geografia proposto dall’insegnante Francesca Freggiaro, nel corso dell’anno scolastico appena concluso.

I bimbi che raccontano questa simpatica storia dal titolo “In viaggio con la valigetta” sono: Giada Daglio, Aurora Demergasso, Edoardo Ferrari, Henry Leonardi, Sveva Mazzini, Ludovica Medicina, Andrea Miraglia, Cecilia Repetto, Anna Rocchi.

 In viaggio con la valigetta

C’era una volta, in una bella valle verdeggiante, un paese di nome Rocchetta Ligure che si stendeva alla confluenza di due limpidi torrenti. Qui su un’altura, sorgeva una scuola ridente, frequentata da bambini allegri e studiosi, tra cui nove “ birbantelli” di classe quinta. All’inizio dell’anno essi affrontarono lo studio della geografia con impegno, ma “i motori” divennero “rombanti” alla proposta dell’insegnante: “Immaginare di percorrere un viaggio attraverso l’Italia e raccogliere in una valigetta ricordi, oggetti, prodotti tipici delle varie regioni.

I piccoli studenti diventarono “grandi geografi”, incominciarono a fare spontaneamente ricerche sulle regioni e ad illustrarle, a turno, ai compagni in una sorta di “conferenza”. Intanto la valigetta si riempiva di souvenirs, spesso fatti a mano dagli alunni stessi, con la carta.

Ma, come in tutte le storie che si rispettino, arrivò un mostro cattivo che interruppe la bella favola. Si diffuse ovunque un terribile virus che, aggressivo e minaccioso, non permise ai bambini di continuare a frequentare la scuola, li rinchiuse in casa obbligandoli a seguire le lezioni con i mezzi digitali. Ai ragazzini mancavano i compagni, i giochi, persino le maestre… insomma la scuola tutta. Per fortuna nessuno si ammalò e, un bel giorno, ognuno ricevette la famosa valigetta che aveva lasciato a scuola.

Quando le valigette arrivarono a casa, il coperchio fu sollevato con trepidazione: come per magia, saltarono fuori i souvenirs già pronti e gli oggettini ancora da terminare. Tornarono alla mente degli allievi i momenti lieti trascorsi a scuola nel laboratorio della carta impegnati a confezionare i ricordi delle regioni. La nostalgia si fece grande ed essi decisero allora di perfezionare il lavoro che era stato interrotto, terminando gli elementi, colorandoli e abbinando una legenda esplicativa.

La favola non finisce qui, la valigetta divenne compagna fedele per quei ragazzini che continuarono la raccolta personalmente: ogni volta che ciascuno di loro visitava un luogo nuovo o viaggiava nei paesi lontani, raccoglieva un ricordino da mettere nella “valigetta” che divenne così una “Valigiona dei ricordi”. Il mostro cattivo non aveva vinto: il lavoro di geografia era stato interrotto ma, quei “ragazzi in gamba”, lo avevano trasformato in una raccolta che durò tutta la vita”.

I nostri giovani viaggiatori nella loro valigia hanno messo il formaggioFontina della Valle d’Aosta; i gianduiotti e il riso di Vercelli dal Piemonte; i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e il Panettone dalla Lombardia; il legno scolpito dal Trentino–Alto Adige; il “Distretto dell’Occhialeria” e Verona, città degli innamorati Giulietta e Romeo dal Veneto;  il Festival di Sanremo dalla Liguria; l’Autodromo di Imola intitolato a Ferrari dall’Emilia Romagna; la magia della carta di Fabriano dalle Marche; Roma Capitale con il suo Colosseo dal Lazio; Agnone, città delle campane dal Molise; la pizza napoletana dalla Campania, la liquirizia dalla Calabria e Trapani, capitale del sale dalla Sicilia.