Non è dato sapere, al momento, quale sia la causa che ha provocato malesseri per nove bambini che il 2 giugno scorso hanno fatto il bagno nel Lemme, a Gavi. Stesso esito in altri due episodi nei giorni successivi, lungo il medesimo torrente.
Nonostante il divieto di balneazione in vigore da sempre in questo e in sostanza in tutti i corsi d’acqua, con le temperature elevate di questo periodo è inevitabile fare un tuffo. Nei pressi del lago Cortese, però, probabilmente la situazione ambientale ha riservato una brutta sorpresa ai bagnanti. Il 2 giugno un gruppo di famiglie con i relativi bambini ha organizzato un pic nic sulla riva del Lemme ma il giorno dopo la maggior parte delle persone è stata male.
“Su undici bambini che hanno fatto il bagno – racconta Luisa Marchini, una delle mamme presenti quel giorno – in nove sono stati male. Tutti hanno avuto vomito, febbre e dissenteria, per fortuna passati dopo 24 ore. Fra questi c’era anche mio figlio, mentre mia figlia, che non è stata in acqua, non ha avuto nessun malessere”. Si esclude un’intossicazione alimentare poiché, come spiega la donna, “tutti hanno mangiato cose diverse visto che ogni famiglia si era portata il cibo da casa e nessuno di coloro che non sono stati in acqua è stato male”. L’episodio è stato segnalato all’Asl, all’Arpa e al Comune ma non è l’unico. È ancora Luisa Marchini a rendere noto un altro fatto molto simile: “Ci sono state persone che dopo il 2 giugno hanno fatto il bagno nel tratto del Lemme sotto l’abitato di Gavi, vicino al ponte di Borgonuovo, e hanno avuto gli stessi sintomi”.
Al circolo Legambiente Val Lemme è pervenuta una terza segnalazione: due ragazze avrebbero fatto il bagno, invece, a Voltaggio, sempre nello stesso torrente, e sarebbero finite al Pronto soccorso di Novi Ligure dopo aver accusato forti bruciori sulla pelle. Le acque del torrente, in quel punto, erano di colore grigio intenso, a dimostrazione dello sversamento di sostanze al momento imprecisate. L’Asl, al momento, dice: “Abbiamo ricevuto la segnalazione da parte delle persone coinvolte nell’episodio del 2 giugno. Da parte nostra è stato chiesto al Comune di segnalare in maniera più evidente il divieto di balneazione nel tratto del Lemme di sua competenza”. L’azienda sanitaria ricorda che la richiesta di campionamento delle acque in casi del genere deve essere rivolta dai Comuni all’Arpa.