tribunale di alessandria
Il palazzo di giustizia di Alessandria

Ci si mette anche la sfortuna. Il processo ai 19 imputati dell’operazione Triangolo non riesce proprio a partire. Finora, da marzo a oggi, nel tribunale di Alessandria si sono celebrate cinque udienze, tutte rinviate a causa di mancate notifiche e altro, senza riuscire ad iniziare ad ascoltare i testimoni e le persone rinviate a giudizio, che devono rispondere di reati legati alla gestione e al traffico illecito di rifiuti.

La ex cava di cascina Viscarda, a Sale
La ex cava di cascina Viscarda, a Sale, uno dei siti sequestrati nel 2015

Sono Giorgio e Alberto Franzosi, titolari del gruppo tortonese omonimo; Valerio Bonanno, alla guida della Sap di Spinetta Marengo; Ugo Busi e Daniela Busi, a capo della Busi Ugo di Castelceriolo; Sandro Gandini e Andrea Gandini, padre e figlio di Voghera, titolari della Autotrasporti Gandini e della Eurosabbie; Francesco Ruberto e Daniele Ruberto, padre e figlio alla guida delle aziende Idrotecnica, Ruberto Scavi, Ruberto Spa e Immobiliare Patrizia; Patrizia Guarnieri, moglie di Francesco Ruberto e titolare della Edilderthona; Giorgio e Christian Perasso, di Arquata Scrivia, della Perasso Giorgio; Gino Mamone, residente ad Avolasca, già titolare della Ecoge di Genova; Ines Capuana, moglie di Mamone; Alessandro Cavanna, di Sant’Olcese (Genova), già amministratore della Ecoge; Francesco Paolo Caovilla, di Sarezzano, dipendente della Franzosi Cave; Mansueto Serreli, di Alessandria, gestore della ex cava Vidori di Tortona per conto di Ruberto; Laura Zerbinati, di Druento (Torino), consulente del gruppo Ruberto; Loredana Zambelli, di Serravalle Scrivia, responsabile del laboratorio Biogest di Novi Ligure.

Grazie alle indagini erano stati scoperti, tra l’altro, rifiuti sotterrati nelle ex cave del Tortonese, diventate campi coltivati, in una delle zone della provincia con il più alto tasso di diffusione di alcune tipologie di tumori. Una situazione creata grazie traffico illecito di rifiuti scoperto tra Liguria, Lombardia e Piemonte per centinaia di migliaia di tonnellate. Venerdì scorso, l’ennesimo rinvio a causa della morte di uno dei legali dei difensori. Il sostituto a chiesto tempo per poter valutare le carte. L’udienza successiva si terrà il 5 dicembre.