Rischia di non veder la luce l’Unione montana tra Arquata, Voltaggio, Cabella Ligure e Fabbrica Curone. Questi ultimi due Comuni stanno valutando l’ingresso nella maxi Unione Terre del Giarolo da 29 Comuni proposta dal sindaco di Vignole, Giuseppe Teti, per gestire i fondi arrivati con il riconoscimento della Val Curone e della Val Borbera come Area interna che necessita di interventi su scuola, trasporti e sanità. Teti ha proposto di creare una sola Unione tra le Unioni montane Valli Borbera e Spinti, Terre Alte (da cui erano usciti Cabella e Fabbrica) e Valli Curone Grue Ossona. Questo perché questi due ultimi enti hanno poco personale in grado di seguire le pratiche sui fondi statali, 8 milioni assicurati e altri 20 milioni possibili in futuro. L’Unione montana val Lemme la scorsa settimana ha invece approvato l’accordo con Voltaggio per la divisione dei beni e delle spese. L’amministrazione voltaggina aveva approvato l’uscita dall’ente di cui fanno parte anche Carrosio, Parodi e Fraconalto parlando di inerzia: l’Unione non avrebbe combinato granchè, da qui la decisione di guardare al progetto pensato da Arquata con Cabella e Fabbrica. Voltaggio dovrà però pagare la cifra minima di 8mila euro l’anno all’Unione montana per lo stipendio del tecnico finché non andrà in pensione e i mutui. Ora il Comune dell’alta Val Lemme rischia però di rimanere fuori dagli enti montani: come Arquata, sta aspettando le decisioni finali di Cabella e Fabbrica Curone, che non possono certo rinunciare ai milioni delle Aree interne.