Il ministro Di Maio: “Tuteleremo il marchio della Pernigotti”

Il vicepresidente del Consiglio ha risposto alla Camera all'interrogazione sulla crisi della fabbrica novese presentata da Leu. Domani il tavolo al Mise, "che non è sufficiente", secondo il deputato Federico Fornaro

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Poco fa, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, rispondendo alla Camera all’interrogazione presentata dal deputato Federico Fornaro (Leu) sulla Pernigotti di Novi Ligure, ha assicurato, come in altri casi simili, il massimo impegno del governo. “Puntiamo a salvare il marchio”, ha detto l’esponente dei 5 stelle, ricordando l’attività del governo per fermare le delocalizzazioni delle aziende verso l’estero. Per la Pernigotti, ha proseguito, “abbiamo agito immediatamente tanto che domani si terrà il tavolo al Mise aperto ai parlamentari.

Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico

La proprietà turca aveva promesso di portare “Pernigotti nel mondo” e ora ha chiesto la cassa integrazione per cessazione di attività a partire dal 3 dicembre, giustificandola con il calo delle vendite”. Secondo Di Maio, poca chiarezza anche sull’esternalizzaizone sul territorio nazionale della produzione da parte del gruppo turco Toksoz. “Al tavolo – ha concluso il ministro – chiederemo loro conto della decisione di chiudere lo stabilimento”. Stasera da Novi partirà un bus con 50 dipendenti della fabbrica che domani sarà sotto la sede del ministero durante il tavolo di crisi. Ai romani verranno regalati gianduiotti e altri prodotti dolciari. Secondo Fornaro, “il tavolo di crisi convocato per
domani e’ importante, ma non basta. Nel caso della Pernigotti non ci troviamo davanti ad un gruppo imprenditoriale ma ad un gruppo di “prenditori“, che sta cercando di prendere il meglio dalla produzione del territorio e portarsi via il marchio fondato nel
1860“. Il capogruppo di LeU lo ha affermato replicando alla risposta del ministro Di Maio.

Federico Fornaro

“E’ importante – prosegue Fornaro – che la cassa integrazione venga erogata non per chiusura dell’azienda ma per ristrutturazione, che consente maggior tempo e una possibile via d’uscita: la vendita dell’azienda a un vero imprenditore.
L’esternalizzazione, la terziarizzazione e’ fumo negli occhi e non salvaguarda il rapporto con il territorio che in questo caso vede la Pernigotti attiva da piu’ di un secolo. Sulla
salvaguardia del made in Italy LeU e’ disponibile a lavorare su una legge che vada nella direzione di legare i marchi storici al territorio: cioe’ l’uso del marchio legato al mantenimento dell’unita’ produttiva sul territorio a cui e’ storicamente
legato. Credo che questo sia un terreno su cui ci possa essere una convergenza larga nella valorizzazione del Made in Italy ma soprattutto della salvaguardia della dignita’ dei lavoratori. Nei giorni scorsi mi sono recato allo stabilimento di Novi Ligure ed e’ stata una grande lezione di dignità. Dobbiamo fare di tutto per dare una risposta che sia all’altezza di quella lezione”.