E’ arrivata la conferma ufficiale: la Pernigotti non rischia più la chiusura. Oggi, è iniziata la valutazione del piano industriale 2020-2024 al Mise da parte dell’azienda, insieme ai sindacati. Zero esuberi, due nuove linee di produzione per creme spalmabili e tavolette di cioccolato, ristrutturazione dell’impianto esistente, il tutto insieme alla Spes di Torino e al gruppo Optima di Rimini. Un’ottima notizia dopo un anno e mezzo di lotta che ha concentrato su Novi l’attenzione dei mass media nazionali: la Pernigotti era l’ennesimo esempio di grande marchio del made in Italy finito in mani straniere con il rischio di scomparire. Rischio finalmente scongiurato grazie all’impegno dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni. C’è poi il capitolo del ricorso vinto dalla Pernigotti contro il Comune di Novi. L’azienda ha ottenuto la cancellazione del vincolo che impediva di trasformare l’edificio di viale della Rimembranza in case e uffici se l’attività fosse stata spostata fuori dal Comune. L’amministrazione di centrodestra ora sta valutando il da farsi. Il sindaco Gian Paolo Cabella, in un post su Facebook, spiega: “L’impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza di primo grado è un’eventualità che la maggioranza non ha affatto scartato, avendo anzi chiesto al proprio legale di esaminare quali chance vi siano in concreto di successo di tale iniziativa.

Gian Paolo Cabella

L’ipotesi ventilata dalla minoranza (cioè dare seguito ad un nuovo provvedimento, che costituisca la “riedizione” del precedente) è stata invece già esclusa, su indicazione del legale di fiducia. Si tratterebbe, infatti, di un’inammissibile elusione della recente sentenza del Tar Piemonte, che non si addice ai doveri di correttezza e buona fede dell’amministrazione. Le sentenze che non si condividono si impugnano, ma “non si aggirano”. Visti i tempi, non rapidi, di un appello al Consiglio di Stato – prosegue Cabella -, l’amministrazione ritiene comunque indispensabile riaprire quanto prima un confronto con la Pernigotti, sia in ragione delle ultime notizie del piano industriale in fase di presentazione al MISE, sia perché – anche nell’attuale quadro di regole di PRG (cioè anche dopo l’accoglimento del ricorso) – il destino dell’area dello stabilimento Pernigotti non può prescindere da un accordo con l’amministrazione. Tale circostanza (assoggettamento a convenzione di qualsiasi eventuale intervento sull’area) costituisce un elemento forte che il Comune vuole “spendere” fino in fondo con la società Pernigotti, nella convinzione che un accordo fra le parti rappresenterebbe anche il miglior modo per garantire l’interesse dei lavoratori e della città”.