Legambiente annuncia per sabato 25 gennaio due flash mob lungo i corsi d’acqua del territorio per aderire all’iniziativa nazionale “La protesta dei pesci di fiume”. L’obiettivo è richiamare l’attenzione dei cittadini sui pericoli rappresentati dall’installazione di nuove centraline idroelettriche grazie agli incentivi statali nuovamente previsti dal governo nel 2019 “dietro le pressanti richieste degli operatori di settore – sostiene l’associazione – mentre è ormai evidente che la biodiversità acquatica sta subendo pesanti perdite da diversi anni a causa del proliferare di centraline. Queste sottraggono importanti quantità di acqua a fiumi, torrenti e rii montani, col rischio di scomparsa dei pochi ecosistemi fluviali naturali rimasti. Un grave danno a fronte di un contributo di energia rinnovabile irrisorio, possibile solo grazie agli incentivi pubblici a favore di chi propone e gestisce tali impianti”. Sabato il Circolo Legambiente Val Lemme organizzerà un presidio in un’area sensibile possibile sito di installazione di nuove centraline: l’appuntamento sarà sulla sponda destra del torrente Orba, alla confluenza con il torrente Lemme, in un’area che dovrebbe diventare oggetto di un intervento di rinaturalizzazione e di ripristino delle condizioni ambientali favorevoli alla fauna ittica ma sulla quale pendono alcuni progetti di installazione di centraline.

Il torrente Orba

Legambiente Val Lemme ha accolto con favore l’ammissione al finanziamento degli “Interventi di ricostituzione della continuità longitudinale e rinaturazione del Torrente Orba” previsti da un bando regionale. Il progetto riguarda un tratto dell’Orba che comprende le traverse irrigue di Bosco e San Michele (che ricade nella Zona Speciale di Conservazione ZSC/ZPS della rete Natura 2000 a valle della confluenza del Lemme) e i fondi stanziati dalla Regione dovranno servire, oltre al rimboschimento di aree demaniali, a realizzare i passaggi per i pesci e gli apparati per la misurazione delle portate rilasciate al fine del mantenimento del Deflusso minimo vitale (dmv) a valle delle due derivazioni sull’Orba e di quella del Consorzio del Torrente Lemme a Basaluzzo. “Si tratta di interventi che, se ben posizionati – spiegano dal circolo – saranno utili per restituire naturalità ai due torrenti, che hanno visto in un recente passato molti episodi di secca totale, e che occorrerebbe avviare con urgenza dal momento che sono già trascorsi 14 mesi dall’approvazione delle graduatorie del bando. Il Circolo ritiene tuttavia indispensabile e non più rinviabile anche la definizione delle concessioni per il prelievo dell’acqua per scopi irrigui dalle due traverse sull’Orba scadute negli anni ’80 e poi prorogate, per le quali è necessario l’adeguamento ai nuovi fabbisogni e alle nuove normative nel rispetto del Piano di Tutela delle Acque e della Direttiva Quadro Acque europea, anche in riferimento all’impatto di eventuali nuove centraline di cui si parla da anni”. Il ritrovo sarà alle 14 presso il cimitero di Fresonara.

Il canale della centralina Noviconsult a Silvano

Il secondo appuntamento sarà al mattino, alle 11,30, in località Pieve, a Silvano d’Orba, presso la centralina idroelettrica costruita dalla Novinconsult, organizzato da Legambiente Ovadese, che ha scelto questo sito perché “la realizzazione della traversa e la conseguente captazione hanno messo a dura prova la naturalità di quello che dovrebbe essere il Corridoio Ecologico tra Piota e Orba il cui obiettivo era la creazione di un’area di collegamento ecologico funzionale tra i SIC Capanne di Marcarolo e Garzaia del torrente Orba lungo il corso del torrente Orba e quello del torrente Piota”. Non solo: “E’ l’emblema di come il sistema di autorizzazione sia sbilanciato a favore dei proponenti: giudizio positivo di compatibilità ambientale rilasciato a fine 2012, anni per definire le prescrizioni autorizzative e rendere il progetto ambientalmente sostenibile e poi una volta autorizzato e realizzato nel 2017, una nuova richiesta, accolta con una rettifica della determina conclusiva a ottobre 2019, per incrementare i periodi di funzionamento e rivedere così i limiti ambientali imposti dall’autorizzazione”. L’iniziativa a livello nazionale è stata organizzata da: Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi – Free Rivers Italia, Legambiente, Alpi Kayak, Arci Pesca Fisa, CIPRA Italia, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale CIRF, Federazione Nazionale Canoa Turistica FICT, Federazione Nazionale Pro Natura, Federrafting FIRAFT, Lipu, Mountain Wilderness, Salviamo il Paesaggio, Spinning Club Italia e WWF.