Serve un consulente contabile per calcolare con precisione e asseverare l’ammanco subito dal Comune di Arquata Scrivia a causa della gestione dell’asilo nido comunale “Emilia Morando” da parte di Teresa Gandolfo, l’ormai ex direttrice accusata di aver creato una “lista parallela” di bambini iscritti in sovrannumero alla scuola, incamerando in parte o del tutto le rette versate dalle famiglie. La donna è in attesa della richiesta di rinvio a giudizio ed è accusata di truffa e peculato e l’amministrazione comunale intende, in caso di processo, costituirsi parte civile per chiedere indietro i soldi che la donna avrebbe tenuto per sé. La proposta dei legali della Gandolfo e della Procura di risarcire l’ente con circa 80 mila euro, riferita all’anno scolastico 2016-17, finora non è stata accolta dal Comune, che potrebbe verificare anche gli ammanchi riferiti alle annate precedenti nel caso emergano prove.

Anche per questo l’avvocato Emiliano Bottazzi, legale dell’amministrazione comunale, ha chiesto e ottenuto dal Comune di potersi avvalere di un consulente per la redazione di una perizia contabile da esibire nel processo in caso di rinvio a giudizio della ex dipendente, che avrebbe praticato anche degli sconti, del tutto impropri, secondo il Comune, ad alcune famiglie degli iscritti nella “lista parallela”. Il Comune intanto risponderà alle osservazioni delle circa quaranta famiglie che a febbraio si erano viste recapitare una raccomandata, partita dal municipio, con la quale chiedeva di pagare le rette non versate, secondo gli uffici comunali, per l’anno 2016-2017. Le indagini erano partite da una denuncia firmata dal sindaco Alberto Basso.