Voltaggio ricorda i partigiani uccisi nella settimana di Pasqua del ’44.

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Voltaggio 8 aprile 1944. Sabato santo.  Nei giorni precedenti, i nazisti delle SS e della Wehrmacht, guidati dai fascisti della zona della Guardia Nazionale Repubblicana, decisi a stroncare la Resistenza, sferrarono un massiccio attacco nella zona del Monte Tobbio. Qui,  in un antico monastero denominato la Benedicta,  i partigiani avevano insediato il loro quartier generale.

Nel durissimo scontro molti partigiani morirono in combattimento, 147 furono fucilati, altri fatti prigionieri poi uccisi o deportati nel campo di concentramento di Mauthausen. Il giorno successivo la strage della Benedicta, la catena di orrore proseguì a Voltaggio. Furono otto i partigiani uccisi e altri seguirono la stessa sorte l’11 aprile. Tra loro Emilio Casalini “Cini”, insegnate elementare, comandante partigiano del Quinto Distaccamento della Terza Brigata Garibaldi-Liguria, autore del testo “Siamo i ribelli della montagna”, musicata da Angelo Rossi, nome di battaglia “Lanfranco”, studente di musica. Giovani vite spezzate che Voltaggio non dimentica.

Nel giorno esatto del triste anniversario, sabato 8 aprile, l’Amministrazione Comunale voltaggina, guidata dal sindaco Giuseppe Benasso, invita a partecipare alla commemorazione che inizierà alle 15 nell’atrio del Municipio. Un corteo raggiungerà il luogo delle fucilazioni dove sorge il monumento dedicato ai caduti. Alla benedizione di Don Maurizio Rossini, seguirà la riflessione del presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta, Daniele Borioli.

Alla celebrazione partecipano rappresentanti dell’Isral,  Istituto Storia Resistenza e
Società Contemporanea, delle Istituzioni e delle Associazioni.