C’era un tempo in cui un fedele compagno aiutava i nostri nonni nel prendersi cura della nostra Valle. Il trattore!
Un binomio inseparabile ed indimenticabile. Chi non ricorda il rumore dei vecchi trattori? Ancora oggi le nostre strade si popolano di questi mezzi agricoli, ma con estetiche e modernità differenti rispetto ai modelli che riecheggiano nella nostra memoria.
Anni in cui l’aria condizionata era sostituita dall’afa estiva per il taglio dell’erba nei campi e dalla pungente aria fredda delle mattine autunnali, per il taglio della legna.
Questo ricordo è indelebile, ma c’è un piccolo borgo che conta una trentina di abitanti che ha voluto rendere omaggio a questo fedele compagno: Vigo.
Vigo è una frazione del Comune di Albera Ligure da cui dista 3 Km. Le sue colline posizionate a 580 metri sul livello del mare sono da sempre coltivate. Un tempo neppure tanto lontano, si produceva grano, orzo, e le famose fagiolane della Val Borbera. Poi, la caccia ha introdotto sul territorio cinghiali e daini. La situazione purtroppo è sfuggita di mano e ora le coltivazioni vengono regolarmente devastate. Ma Vigo è un paese agricolo e non si arrende. Così ha destinato i campi a fieno e patate, molto meno delicati rispetto alle vecchie coltivazioni.
Certo, ma ora che farne? Una mostra, perché no!
Domenica 19 settembre, ci sarà a Vigo il tradizionale mercato contadino e in quell’occasione si potranno ammirare i trattori ancora una volta riuniti.
In questa Valle incontaminata le tradizioni sono forti ed impresse nelle parole degli abitanti, che continuano con amore a lavorare questi campi e a vivere in questi piccoli borghi. In tempi così incerti e poco propensi alle folle, chissà che non torni la voglia di riscoprire luoghi così lontani e puri, magari a bordo di un bel trattore.
(Fotoservizio Massimo Sorlino e il contributo degli abitanti di Vigo)