A Torino a processo i trafficanti di rifiuti di Sale (e non solo)

A giudizio sette persone, fra cui Claudio Tommasi, amministratore di fatto della Tommasi srl, società che ha riempito i due capannoni di via Stramesi e via San Giuliano e che ha ottenuto almeno 1,5 milioni di euro di ingiusto profitto. Nelle indagini spunta ancora il nome di Lorenzo Repetto, ex sindaco di Castelletto d’Orba.

0
2402

I capannoni di Sale riempiti di spazzatura fanno parte di un’organizzazione composta da numerose persone, sette delle quali finite a processo a Torino per reati ambientali, quali la gestione di rifiuti non autorizzata e l’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. Fra gli imputati c’è Claudio Tommasi, amministratore di fatto della Tommasi srl di Novara, accusato di essere il “promotore e organizzatore del traffico illecito di ingenti quantità di rifiuti stimati in circa 17.590 tonnellate”. Tommasi, secondo la Procura della Repubblica di Torino, “stabiliva le strategie operative” del traffico, dava istruzioni agli altri imputati, avviata il ritiro dei rifiuti presso la Tommasi srl prima dell’autorizzazione. I rifiuti venivano stoccati anche a Oltrona San Mamette (Como) e Breda di Piave (Treviso). Altre località dove sono stati smaltiti illecitamente i rifiuti da parte dell’organizzazione sono Ossona e Pregnana Milanese (Milano), Cerrione (Biella), San Pietro Mosezzo, Romentino, Caltignana, Cressa e Momo, tutti in Provincia di Novara.

Sale capannone rifiuti
Sale, uno dei capannoni pieni di rifiuti scoperti nel 2018

Migliaia di tonnellate di spazzatura smaltite illecitamente e scoperte dalle forze dell’ordine grazie alle intercettazioni e alle testimonianze. A Sale, i due capannoni di via Stramesi e via San Giuliano vennero sequestrati all’inizio del 2018 dopo numerose segnalazioni da parte degli abitanti della zona sull’insolito traffico di camion. In particolare, per il primo caso, l’accusa parla di una discarica abusiva di 14 mila tonnellate realizzata a partire dal novembre del 2017 in violazione dell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia, che citava solo 174 tonnellate. Tommasi è a processo insieme a Sergio Cova, di Varese; Lorenzo Lupo, di Novara; Giuseppe Pesce, di Rosarno (Reggio Calabria); Giovanni Caridi, residente a Moncalieri (Torino); Massimiliano Vezzalini, di Modena; Daniele Frustillo, di Busto Arsizio (Varese). Tutti gli imputati sono agli arresti domiciliari o in carcere. Solo la gestione illecita dei rifiuti di Sale ha fatto ottenere, secondo l’accusa, a Tommasi un ingiusto profitto di non inferiore a 1,5 milioni di euro. Nella vicenda è coinvolto anche Lorenzo Repetto, ex sindaco di Castelletto d’Orba ed ex presidente di Amag, considerato “co-gestore dell’unità produttiva di Sale” della Tommasi srl. Nel richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Torino viene indicato come colui che aiuta uno degli imputati a ottenere l’autorizzazione alla gestione dei rifiuti a favore della società novarese Eco Ambiente da parte della Provincia di Novara, ottenendola nel maggio 2018. Tommasi è a processo anche ad Alessandria insieme a Vittoria Dall’O, amministratore unico della Tommasi srl e Pierangelo Rossi, amministratore unico della Eden, proprietaria dell’area in via San Giuliano dove si trova il secondo capannone pieno di rifiuti scoperto nel 2018. Il procedimento riguarda il mancato rispetto dell’autorizzazione provinciale. In entrambi i procedimenti la Provincia e il Comune di Sale sono parte civile.