La recinzione anti Psa installata a Borghetto

La Regione ha stanziato 1,5 milioni di euro in tre anni per la manutenzione della recinzione anti Peste suina africana ma il virus è già arrivato ben oltre, prima in Lombardia ed Emilia Romagna e pochi giorni fa in provincia di Asti. La zona infetta, tecnicamente chiamata zona di restrizione II, è stata estesa fino al Casalese oltre ad aree delle province di Pavia, Piacenza, Parma e Asti sin da dicembre. A due anni dalla scoperta del primo cinghiale ucciso dalla Psa, il 7 gennaio 2022, il contrasto alla diffusione della Psa non sembra dare grossi risultati. La recinzione che doveva inizialmente contenere cinghiali e virus all’interno della zona infetta tra le province di Alessandria e Genova è costata circa 10 milioni di euro ma sua utilità appare superata sotto ogni punto di vista, anche perché danneggiata dai cinghiali in molti punti dei suoi circa 150 chilometri di lunghezza. Il commissario per l’emergenza Psa, Vincenzo Caputo, ha però stabilito che l’opera vada sistemata e mantenuta, assegnando il compito e la proprietà alla Regione. L’amministrazione regionale si è però rifiutata e si è limita a mettere a disposizione i fondi, 1,5 milioni di euro, per i prossimi tre anni, assicurando che questa somma verrà poi richiesta allo Stato. A farsi carico degli appalti e dell’esecuzione dei lavori sarà però la Provincia di Alessandria. Tutto ciò mentre a novembre è iniziato nella zona infetta il depopolamento dei cinghiali da parte dei bioregolatori, cioè cacciatori, guardie provinciali e carabinieri forestali ma, assicura Giorgio Storace, coordinatore delle squadre di cacciatori di cinghiale, “la barriera non ha avuto alcuna utilità in queste operazioni. La somma stanziata dalla Regione per la recinzione andrebbe invece destinata alle attività economiche penalizzate dalle restrizioni nella zona infetta”. I cinghiali uccisi dalla Psa scoperti durante i monitoraggi hanno intanto superato quota 1200, arrivando a 1207. Il 14 gennaio il primo caso a Mombaruzzo, in provincia di Asti, fuori dalla zona infetta, che dovrà essere nuovamente estesa.