“Nonostante quanto successo, a nome dei salesiani e a nome mio prometto che continueremo a impegnarci per garantire a tanti bambini poveri un futuro migliore”. Sono le parole di Massimiliano Schilirò, il “globetrotter” di Gavi che da anni sta finanziando, scrivendo e vendendo i libri sui suoi viaggi, le attività di assistenza dei salesiani in India, dopo la distruzione della capanna-scuola dove si tenevano lezioni a circa sessanta bambini della baraccopoli di Kancherapalem, costruita vent’anni fa alla periferia della città indiana di Vishakapatnam. Pochi giorni fa, lo slum, costruito sotto un viadotto, a ridosso della ferrovia, e abitato da 800 persone, è stato sgomberato dalle forze dell’ordine insieme alla capanna-scuola. A richiedere l’intervento è stata l’azienda ferroviaria di Vishakapatnam, proprietaria del terreno. “Gli abitanti della baraccopoli, sfrattati, – spiega Schilirò – avevano chiesto in cambio sistemazioni più dignitose, ma le loro richieste sono state respinte, così è avvenuto lo sgombero, con l’abbattimento delle baracche e della scuola”. I salesiani, ricorda Schilirò, hanno accolto venti bambini delle famiglie più in difficoltà, offrendo loro casa, vestiti e cibo: “La capanna-scuola è stata svuotata con ordine, portando via tutti i materiali (lavagna, libri, giochi, ecc) e anche alcune parti in legno”.

“A niente sono valse le proteste pacifiche delle persone – continua Massimiliano -: una dopo l’altra le capanne sono state abbattute e la gente ha dovuto andarsene con i pochi oggetti che possiede. Una parte ha deciso di tornare nei loro villaggi d’origine, zone rurali poverissime e distanti in alcuni casi centinaia di km. Altri sono stati spostati in una tendopoli provvisoria del governo, a 35 km di distanza e senza opportunità di lavoro e sostentamento. Altri ancora si sono spostati solo di pochi metri e stanno cercando di capire cosa succederà”. Per allestire e far funzionare la scuola durante il 2017 Massimiliano aveva inviato 4 mila euro, soldi al momento destinati al sostegno dei bambini in questa situazione di emergenza, “sperando di poter ricostruire presto la piccola scuola”.