Cambiamenti climatici, tra grandine e caldo record, e attacchi moltiplicati degli insetti alieni. Risultato? Danni ingenti sul raccolto 2023 di frutta dove sono sparite 6 pere su 10 dalle tavole (-63%), stesso discorso vale per le pesche mentre, rimangono più “stabili” albicocche e susine nonostante una riduzione della produzione sulle varietà precoci, dovuta agli sbalzi termici che si sono verificati nei periodi primaverili.
A livello provinciale, per le pere, sugli 83 ettari rimasti immutati, si è passati dai 14.940 quintali del 2021 (5.940 per il fresco e 9.000 per la trasformazione) ai 11.187 (4.587 per il fresco e 6.600 per la trasformazione) del 2022 per arrivare ai 9.000 (3.500 per il fresco e 5.500 per la trasformazione) del 2023.
Stesso discorso, in provincia, anche per le pesche: 333 ettari per una produzione di 33.000 quintali nel 2023, decisamente inferiore rispetto al 2022 che ha fatto registrare circa 39.000 quintali di produzione. Più stazionarie, dopo l’annus horribilis del 2021, la produzione di albicocche e susine per il 2022 e 2023 anche se c’è stata una riduzione della produzione sulle varietà precoci: per le prime il raccolto è stimato sui 7.300 quintali per 80 ettari mentre per le seconde il bilancio è sui 45 ettari per 4.300 quintali (*).
Si sta già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato ma per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr. E’ cresciuto del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto per supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo.
“Ricordiamo che nel mese di luglio, complici le alte temperature, c’è stato un balzo del +20% dei consumi di frutta e verdura: una ripresa importante dopo che i consumi di frutta e verdura sono diminuiti dell’8% nei primi mesi del 2023 con ciascun alessandrino che, indipendentemente dall’età, ne ha mangiato quasi 2 chili in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno dello scorso anno – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Un taglio che pesa dopo che nel 2022 gli acquisti di frutta e verdura sono risultati di mezzo miliardo di chili inferiori a quelli dell’anno precedente per un totale di appena 5,5 miliardi di chili con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini visto che si è scesi sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana”.
Foto: Coldiretti Alessandria