La vendemmia del Gavi torna al suo periodo tradizionale, dopo la metà di settembre grazie a un’annata “normale” dal punto di vista climatico, rispetto al 2017. Lo scorso anno, la produzione fu drasticamente ridotta (con rese ridotte del 25%) sia per le gelate primaverili sia per la pesante siccità estiva e la raccolta delle uve negli undici Comuni della denominazione venne anticipata quasi alla prima settimana di settembre. Il Consorzio tutela del Gavi ha eseguito il primo campionamento delle uve in vigna con l’agrotecnico Davide Ferrarese, che spiega: “I risultati dimostrano una situazione positiva, in un’annata complessa ma caratterizzata da una maggiore disponibilità idrica invernale e primaverile. Solo per una parte dell’estate le temperature sono state alte.

Per questo si può prevedere, a oggi, che la raccolta sarà intorno alla metà di settembre, tenendo conto delle piogge che potrebbero cadere, comunque positive per l’uva in questo periodo”. Il 2018 potrebbe essere quindi un’annata simile al 2007 e al 2015, “da confermare con i prossimi campionamenti fino a settembre”. Il presidente del Consorzio, Roberto Ghio, commenta: “La denominazione quest’anno, salvo sorprese, potrà garantire la continuità qualitativa e quantitativa che il mercato aspetta e confermare il buon andamento di cui il Gavi gode in Italia e all’estero”.