L’assessore Icardi se ne vada”. A chiederlo, con una mozione di sfiducia che vede come primo firmatario l’alessandrino Sean Sacco, sono i consiglieri regionali 5 Stelle. Insieme ai colleghi Frediani, Disabato, Martinetti e Bertola, Sacco ha depositato il documento contro il titolare dell’assessorato regionale alla Sanità, già nel mirino per la gestione della prima ondata di coronavirus e ora nuovamente nell’occhio del ciclone. “Il Piemonte – sostengono i 5 stelle – è in vetta nella lista delle Regioni per numero di contagi e decessi, ed allo stesso tempo fanalino di coda a livello nazionale per quanto riguarda i tamponi effettuati. Le chilometriche file per un tampone davanti a diversi presìdi ospedalieri rappresentano il manifesto dell’incapacità gestionale di questa maggioranza. Come se non bastasse la Regione Piemonte presenta la dotazione di posti letto per 100 mila abitanti più carente di tutte le regioni (8,4) fatta eccezione Marche ed Umbria (fonte Sole24ore)”.

L’assessore regionale Icardi

Secondo Sacco e i suoi colleghi di gruppo, “i continui ritardi nella condivisione dei piani d’intervento con le opposizioni in Consiglio regionale e nelle commissioni competenti ed il ruolo di supplenza del presidente Cirio svolto nei giorni scorsi in Commissione Sanità sono solo gli ultimi, e pessimi, segnali a corollario di un fallimento complessivo descritto dai numeri”. Icardi, tra l’altro, è stato contestato per essere andato in viaggio di nozze proprio in questo difficile momento per la sanità regionale, che vede risolti i problemi emersi la scorsa primavera.

Sean Sacco

“Le prossime settimane – dicono i firmatati della mozione – saranno cruciali per tutelare la salute dei cittadini piemontesi durante la seconda ondata. E’ necessario cambiare, e bisogna farlo subito. Auspichiamo dunque che la mozione di sfiducia venga discussa al più presto dal Consiglio regionale del Piemonte e sia condivisa anche dalle altre forze di opposizione”. Nella mozione vendono citati articoli di giornale e documenti che dimostrano il ritardo nella questione dei tamponi, evidenziato dai medici di famiglia e dallo stesso presidente Cirio. Fra le Asl più in difficoltà, quella di Alessandria.