La recinzione anti cinghiali abbattuta

Non si sa chi deve riparare la maxi recinzione anti cinghiali, per la quale lo scorso anno sono stati stanziati almeno 10 milioni di euro. La barriera costruita sul territorio alessandrino dall’Acquese fino alla Val Borbera doveva evitare la diffusione della Peste suina africana portata dagli ungulati ma nel frattempo il virus è arrivato in Lombardia, negli allevamenti di maiali, con relativi massicci abbattimenti. Abbattimenti che, invece, non riguardano ancora i cinghiali. La barriera è stata infatti danneggiata o abbattuta in vari punti e finora nessuno si è occupato della manutenzione. Sulla questione il consigliere regionale Domenico Ravetti (Pd) ha presentato un’interrogazione alla Regione. La risposta del vicepresidente Fabio Carosso (Lega) non ha però fatto chiarezza. “Da mesi – sostiene Ravetti – cerco di ottenere, attraverso accessi agli atti, interrogazioni, richiesta di informative urgenti, informazioni riguardanti la peste suina africana, le misure di contenimento e, in particolare, la gestione e la manutenzione delle barriere preventive e delle reti di contenimento, anche alla luce degli ultimi atti previsti dal Commissario straordinario alla PSA. La malattia continua a diffondersi e la preoccupazione sta crescendo”. L’ordinanza numero 5 del commissario per l’emergenza Psa, Vincenzo Caputo, il 24 agosto ha stabilito, tra l’altro, l’urgenza di procedere “all’affidamento delle recinzioni alle Regioni territorialmente competenti”. “Ogni onere connesso alla gestione e alla manutenzione di tali opere – aggiunge Ravetti – secondo l’ordinanza deve restare a carico della Regione interessata. Per questo ho chiesto chi sta facendo la manutenzione ordinaria e straordinaria di quest’opera pubblica”. La risposta di Carosso è stata si poche righe via email: “Ad oggi, la Regione, attraverso un accordo da siglare con la Provincia di Alessandria, si è resa disponibile ad anticipare alla struttura commissariale le somme per il loro corretto mantenimento”. “Quindi – commenta Ravetti -: qualcuno si sta occupando concretamente della manutenzione delle barriere? Oppure sono abbandonate? Stiamo parlando di un’opera pubblica che è costata quasi 10 milioni di euro. Continuerò, in tutte le sedi possibili, a cercare di fare chiarezza sulla gestione della Psa. Questa mancanza di informazioni mi preoccupa e molto”.