Albano con Giovanna Sutera

Entrerà nel vivo domani, 29 novembre, il processo a Nicoletta Albano, ex sindaco ed ex vicesindaco e già consigliere regionale, rinviata a giudizio lo scorso anno per vari reati, tra cui concussione e peculato. La vicenda riguarda, per il primo reato, le dimissioni richieste da Albano nel dicembre 2019 all’allora sindaco Rita Semino. Secondo quanto emerso nelle indagini e confermato nel rinvio a giudizio, Albano cercò di convincere la “nonna sindaco” a dimettersi in cambio di 10 mila euro e dell’assunzione della nipote in Comune “tramite l’organizzazione di un concorso pilotato”. Il primo cittadino firmò le dimissioni scritte dalla sua vice, che puntava a tornare sindaco prima della scadenza del mandato. Semino, secondo la lettera, si sarebbe dovuta dimettere per motivi di salute ma la donna successivamente si rifiutò di sottoporsi a una visita medica. Così, il disegno della Albano saltò e costei si recò, insieme al capo dell’ufficio tecnico Pierpaolo Bagnasco, sindaco di Stazzano, a processo favoreggiamento, presso la sede della Alfi, titolare della catena di supermercati Gulliver. La nipote della Semino era infatti dipendente di questa società. Secondo l’accusa, Albano intimò all’amministratore della Alfi di licenziare o trasferire la giovane. Nel frattempo, Semino, insieme alla figlia e alla nipote, si era recata dai carabinieri per far ascoltare il dialogo registrato nell’incontro in municipio con Albano. Così, il 22 gennaio i carabinieri perquisirono il municipio e la casa del vicesindaco, Villa Fernanda, alla ricerca della lettera di dimissioni firmata da Semino.

Nicoletta Albano con Pierpaolo Bagnasco

È accusata di favoreggiamento, come Bagnasco, anche l’ex segretaria comunale Giovanna Sutera: secondo l’accusa non ha raccontato quanto sapeva ai carabinieri che l’avevano interrogata il giorno successivo al blitz: all’uscita della caserma di Novi Ligure, mentre era intercettata, al telefono disse di aver fatto “la fata smemorina”. Albano è accusata inoltre di peculato: è a processo poiché si sarebbe fatta rimborsare illecitamente dal Comune spese per viaggi all’estero e cene ma anche per l’acquisto di zanzariere, droni e scope elettriche. La Procura le ha sequestrato 81 mila euro. L’ultima accusa è il falso, riferita alle dimissioni dei consiglieri di maggioranza, dopo il blitz del 22 gennaio 2020, per far decadere la Semino, e riguarda, oltre ad Albano, anche Sutera, Bagnasco e l’allora consigliere comunale Eugenio Rabbia. Il processo sarebbe dovuto entrare nel vivo a settembre ma era stato rinviato per l’incidente in bici di cui era stato vittima Bagnasco, che aveva riportato alcune fratture. Domani saranno ascoltati i carabinieri che fecero le indagini disposte dalla Procura di Alessandria. Nelle udienze successive toccherà alla Semino, alla figlia e alla nipote. Albano nelle precedenti udienze aveva chiesto di ascoltare circa 50 testi a sua difesa. Si sono costituiti parte civile il Comune e Semino.