Ora il nostro vino, conosciuto nel mondo, ha una sede degna della sua fama”. Così il sindaco di Gavi, Carlo Massa, all’inaugurazione della Casa del Gavi, la nuova sede del Consorzio tutela ricavata in quella che dal 2006 fino al mese scorso era la fantomatica Enoteca, costata 700 mila euro senza aver mai visto al suo interno manifestazioni legate alla promozione del vino con il coinvolgimento dei produttori. Produttori che invece mercoledì sera erano presenti all’evento, aperto dal presidente del Consorzio, Maurizio Montobbio, con queste parole: “Siamo nella nuova Casa del Gavi, che vuole essere un punto di riferimento per il nostro vino e per tutto il Piemonte. Ci sono voluti tre anni per arrivare a questo risultato”. Nel 2020 il commissario prefettizio avvio lo sfratto del titolare del ristorante dell’enoteca, che non pagava né affitto né bollette, sfratto poi concluso dall’amministrazione comunale in carica. Dopodichè iniziarono le trattative con il Consorzio. “Se siamo qui – ha aggiunto Montobbio – è perché l’amministrazione comunale ha dimostrato una grande sensibilità verso il Gavi. Questo edificio è stato costruito con fondi pubblici ma fino al 2020 è stato gestito in maniera non positiva, per fini diversi dall’obiettivo iniziale. Oggi è stato restituito alla collettività”. Il primo cittadino ha ricordato che “i mille metri quadrati della Casa del Gavi ora sono pronti ad accogliere il flusso di turisti e amanti del Gavi docg, venduto per l’85% all’estero. Per noi è un orgoglio aver raggiunto questo obiettivo, grazie alla collaborazione e alla cooperazione con il territorio, al contrario di prima, quando a prevalere era l’ego personale. Questo intervento di rigenerazione urbana è intervenuto su un edificio che era in abbandono, mai adibito alla sua funzione, utilizzato per fini diversi e impropri”.