Si erano probabilmente illusi di poter fare affari grazie ai cantieri del Terzo valico, come è capitato a tanti piccoli imprenditori della zona. Invece, da anni attendono di essere pagati e hanno pure dovuto pagare un avvocato per farsi riconoscere quanto gli spetta. Sono i titolari del ristorante “Il Baracchino” di Serravalle Scrivia. Il tribunale di Sondrio ha dato loro ragione nella vertenza legale che hanno instaurato contro l’impresa Paganoni, che ha sede nella città lombarda, e il Cociv. La prima è stata incaricata dal consorzio di realizzare parte del campo base del Terzo valico a Novi Ligure, nel cantiere del Basso Pieve. Per dare da mangiare ai suoi operai, nel 2014 aveva scelto il ristorante serravallese, stipulando un accordo per ottenere prezzi convenzionati ma, dopo qualche tempo, ha cominciato a non pagare, accumulando un debito arrivato a 35 mila euro, mettendo così in grave difficoltà i titolari del “Baracchino”. Con l’avvocato Silvia Piccollo, questi ultimi si sono rivolti ai giudici contro la Paganoni costruzioni e contro il Cociv come “terzo pignorato”, in quanto debitore nei confronti dell’impresa lombarda. Così, tocca al Cociv pagare.

Marco Rettighieri

“Innanzitutto – precisa il commissario del Cociv, Marco Rettighieriil consorzio non è stato pignorato ma deve, per legge, versare per conto della Paganoni quanto da essa dovuto. Il problema è che ciò non potrà avvenire finché l’azienda di Sondrio non regolarizzerà la sua posizione riferita ai contributi previdenziali dei suoi dipendenti. La somma è stata da noi accantonata”. Ma all’origine del mancato pagamento ci sono ritardi nell’erogazione dei fondi da parte del Cociv o dello Stato? “No – risponde Rettighieri -, le coperture finanziarie del Terzo valico sono complete. Il problema riguarda semmai la situazione interna della Paganoni”. Quindi, chissà quando vedranno i soldi i titolari del ristorante di Serravalle Scrivia. Sulla vicenda il consigliere di minoranza Pasquale Vecchi annuncia un’interrogazione in Consiglio comunale. A fine dicembre una situazione simile è emersa in Consiglio comunale a Novi Ligure: durante la discussione sul bilancio si è parlato di diversi agricoltori e di altrettanti ristoratori o albergatori che da sei mesi o un anno non vedono un euro per l’affitto di terreni e per i pasti i posti letto forniti agli operai. “Anche in questo caso – dice ancora Rettighieri – non sono gli operai del Cociv a utilizzare le strutture ricettive e i ristoranti ma le aziende sub appaltatrici. Per i terreni pagheremo in questi in giorni: la tempistica prevista è stata rispettata”. Ovviamente si parla in tutti i casi di soldi pubblici.